Aggiornato al 25/11/2025 - 15:19
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Gli interventi

Contro la violenza sulle donne: proposte e strategie

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Istituzioni, associazioni e politici presentano interventi concreti per prevenire e contrastare la violenza di genere

In occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, diversi interventi hanno evidenziato strategie, proposte e azioni concrete per prevenire e contrastare la violenza di genere. Tra dichiarazioni istituzionali e contributi delle associazioni, il dibattito si concentra su strumenti e iniziative mirate a tutelare le vittime e sensibilizzare la società.

L’intervento di Europa Verde -AVS

Sono già più di 70 le donne uccise in Italia in questo 2025 a cui vanno aggiunti diversi casi di suicidi indotti. Dai nuovi dati Istat emerge una situazione drammatica sulla violenza di genere, oltre 6,4 milioni di donne in Italia hanno subìto violenza fisica o sessuale, una donna su 3 dichiara di essere stata vittima di violenza sessuale. Se consideriamo le diverse forme di abuso e di violenza, a volte difficili da riconoscere, dobbiamo pensare a un vero e proprio cambiamento culturale per sconfiggere questa deriva.

Nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, purtroppo un momento mai simbolico, è necessario un impegno corale, responsabilità istituzionale, in tutti i Comuni della Provincia di Siracusa, servono sensibilizzazione, incontri, momenti di riflessione, protezione, prevenzione ed educazione.

Europa Verde – Alleanza Verdi e Sinistra chiede che ci sia educazione sessuale e affettiva nelle scuole, maggiori investimenti ai centri antiviolenza, rafforzamento della rete di sportelli di ascolto, campagne pubbliche che combattano stereotipi e cultura della sopraffazione.

Solo educando alle differenze è possibile superare la violenza di genere.”  Salvo La Delfa,  Giovanna Megna Coportavoce provinciale di Europa Verde Siracusa – Alleanza Verdi e Sinistra (AVS)

La nota del Pd Sicilia

In occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, il PD Sicilia richiama con forza l’urgenza di un impegno politico e istituzionale concreto.

La violenza di genere non può essere trattata come un fenomeno episodico né come un’emergenza che si accende solo in occasione del 25 novembredichiarano Elisa Carbone con delega ai Diritti e alle Pari Opportunità e Mari Albanese, responsabile welfare e diseguaglianze sociali della Segreteria Regionale del Partito Democratico. E’ un problema strutturale che richiede un cambiamento culturale profondo, accompagnato da un’azione politica forte e da misure stabili, finanziate e monitorate. Occorre rafforzare la rete dei centri antiviolenza, sostenere i percorsi di autonomia delle donne che denunciano e riconoscere un ruolo fondamentale alla prevenzione, partendo dall’importante ruolo dell’educazione“.

Il disegno di legge per l’introduzione dell’educazione all’affettività e alla sessualità nelle scuole presentato all’ARS dalle deputate e dai deputati del PD coglie il punto: dobbiamo investire nell’educazione per promuovere l’uguaglianza di genere, serve una maggiore consapevolezza a partire dalle nuove generazioni per lavorare sulle radici profonde dalle quali nasce questo fenomeno di violenza rintracciabile negli stereotipi e nelle disuguaglianze di genere.

Inoltre è fondamentale sostenere il lavoro femminile e l’indipendenza economica, perché la libertà passa soprattutto dalla possibilità concreta di scegliere e autodeterminarsi.

Il Partito Democratico in questo campo si distingue per concretezza. Ed è proprio in virtù di un impegno costante e di un dialogo con le altre forze politiche che da ultimo si è giunti all’iniziativa di modifica dell’art. 609 bis del Codice Penale sulla violenza sessuale. Un passo in avanti storico che definisce una volta per tutte che l’atto sessuale senza il consenso libero ed attuale è violenza.

Il Partito Democratico regionale – concludono Albanese e Carbone – continuerà a farsi promotore di un’agenda politica che tenga assieme i diritti, la sicurezza e la piena libertà delle donne, affinché le istituzioni siano protagoniste del contrasto alla violenza di genere“.

Il comunicato di Vincenzo Vinciullo, promotore e relatore del Disegno di Legge contro la Violenza di genere in Sicilia

La Legge Regionale 3/2012 contro la violenza sulle donne, la cosiddetta Legge Vinciullo, approvata il 21 dicembre 2011 e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana del 13 gennaio 2012, continua a non trovare completa applicazione in Sicilia. Lo denuncia l’On. Vincenzo Vinciullo.  La Legge, sicuramente nuova ed originale rispetto alle altre, si rivolge non solo alle donne vittime di violenza, ma anche ai loro figli minori e diversamente abili a prescindere dall’età e ha come obiettivo la tutela dell’intero nucleo familiare sottoposto a violenza, soprattutto domestica.    Fra i vari articoli, oltre al 1° che indica le finalità per cui la legge è stata approvata, merita particolare attenzione l’Art. 4 – Iniziative di prevenzione e di informazione perché la legge intende favorire l’attivazione di “progetti finalizzati alla realizzazione di iniziative di prevenzione contro la violenza di genere e alla promozione, in particolare nelle scuole e nelle famiglie, dell’educazione al rispetto nella relazione fra i sessi, al rispetto dell’identità sessuale, religiosa e culturale, alla non violenza come metodo di convivenza civile”.
Ma, quante scuole sono state messe dalla Regione Siciliana e in particolare dall’Assessorato dell’Istruzione nelle condizioni di rendere operativa la legge?
Quante Istituzioni scolastiche hanno potuto chiedere alla Regione i fondi per realizzare iniziative di prevenzione contro la violenza di genere?
Quanti Enti locali hanno potuto presentare iniziative finalizzate alla prevenzione contro la violenza di genere ed alla tutela dei minori e dei diversamente abili a prescindere dall’età?
Ed allora, ha continuato l’On. Vinciullo, smettiamola di parlare, cerchiamo di essere più concreti, dalle scuole materne in poi educhiamo i nostri figli al rispetto nella relazione dei sessi e al rispetto dell’identità sessuale di ogni bambina e bambino, di ogni ragazza e ragazzo, di ogni adolescente.
La violenza di genere, il mancato rispetto per i minori e per i diversamente abili appartenenti ad un nucleo familiare dove la violenza domina il rapporto tra i genitori, si combatte nelle aule scolastiche, così come è stato fatto, in modo positivo, creando una coscienza contro il fenomeno mafioso, insegniamo ai nostri alunni ad avere rispetto degli altri, a prescindere dal genere e dall’orientamento sessuale.
La scuola può e deve essere pronta ad accettare questa sfida e a vincerla, ma la Regione e l’Assessorato dell’Istruzione devono mettere le Istituzioni scolastiche nelle condizioni di poter operare in maniera fattiva e positiva, stanziando le risorse necessarie per poter portare avanti i progetti necessari a creare una coscienza rispettosa dei generi.

La proposta di Salvo Russo

In occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, Salvo Russo di Alternativa Libera ha presentato il progetto “Voce Sicura: insieme contro la violenza”, con l’obiettivo di aumentare le denunce e ridurre i femminicidi. L’iniziativa punta a creare un sistema integrato che incoraggi, protegga e premi chi segnala episodi di violenza o situazioni a rischio, garantendo anonimato e supporto psicologico.

Secondo Russo, spesso dopo un femminicidio emergono testimonianze di vicini, amici o familiari che non hanno denunciato episodi precedenti, spesso per paura o pregiudizio. Il progetto nasce proprio per incentivare le segnalazioni, anche in forma anonima, e prevede incentivi economici verificati e un fondo dedicato, alimentato da attività sociali e donazioni private.

La proposta prevede la creazione di una piattaforma digitale, disponibile come app e sito web, con crittografia end-to-end. Gli utenti potranno segnalare in modo anonimo episodi di violenza domestica, minacce o comportamenti sospetti. La piattaforma sarà collegata direttamente al numero 1522 e ai Centri Antiviolenza, con una chat sicura 24/7 gestita da operatori formati.

Gli incentivi previsti comprendono:

  • badge digitale “Cittadino/a per la vita” per chi effettua segnalazioni verificate;

  • micro-incentivi economici anonimi tramite buoni spesa digitali da 20 a 50 euro;

  • destinazione del 10% delle donazioni a progetti educativi nelle scuole attraverso il fondo “Voci Coraggiose”.

Il progetto include anche una campagna di sensibilizzazione nazionale con slogan “La tua voce può salvare una vita. Anche in silenzio”, spot su TV e social, e collaborazioni con influencer, giornalisti e sportivi. Saranno sviluppati moduli didattici nelle scuole e workshop sui luoghi di lavoro per favorire la prevenzione e la segnalazione responsabile.

Ogni segnalazione sarà classificata con un algoritmo di rischio (basso, medio, alto). In caso di rischio elevato, le autorità e i Centri Antiviolenza saranno attivati immediatamente. La trasparenza sarà garantita da report trimestrali pubblici sul numero di segnalazioni, interventi eseguiti e casi prevenuti, supervisionati da un Comitato etico indipendente.

Come sottolinea Russo, denunciare non è tradire: è proteggere una vita. Il progetto parte da Siracusa ma punta a svilupparsi a livello nazionale, invitando deputati nazionali e regionali a collaborare per creare un disegno di legge complementare alle misure già esistenti.

Il commento di Paolo Amenta e Mario Emanuele Alvano, presidente e segretario di ANCI Sicilia

In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, ribadiamo l’importanza di contrastare ogni forma di abuso, discriminazione e sopraffazione. La violenza di genere non è un fatto privato, ma una violazione dei diritti umani che coinvolge l’intera comunità.

Siamo al fianco di tutte le donne che subiscono violenza e sosteniamo con determinazione le reti di protezione, prevenzione e assistenza. Promuovere il rispetto, l’uguaglianza e la cultura della non violenza è un dovere collettivo.

Evidenziamo oggi e ogni giorno, che nessuna forma di violenza è tollerabile e che la sicurezza e la dignità delle donne sono fondamentali per una società giusta e libera“.

Inter Club Siracusa “I Beneamati”

Nell’ambito delle numerose attività sociali svolte dall’Inter Club Siracusa “I Beneamati” stamattina, in occasione della “Giornata Internazionale contro la violenza alle donne”, il Presidente del Club Salvatore Dugo ha depositato un mazzo di fiori sulla “Panchina Rossa” che lo stesso Inter Club ha installato l’anno scorso in Piazza XXV Novembre.

Canicattini Bagni

A Canicattini è stato organizzato un corteo silenzioso da piazza Borsellino a piazzetta Dante Alighieri, dove nel 2018 furono installate la panchina rossa e la scultura “Celeste”. Presenti studenti, amministratori, forze dell’ordine e cittadini per ricordare le vittime canicattinesi Maria Ton e Laura Petrolito e la recente aggressione a Carola, ferita a coltellate dall’ex compagno lo scorso 13 ottobre. Gli interventi hanno sottolineato l’importanza di rompere il silenzio sulla violenza, non solo fisica ma anche psicologica. Venerdì 28 novembre la città dedicherà un’intera giornata al caso di Elisa Claps con incontri nelle scuole, la donazione di una panchina rossa e una conferenza pomeridiana. Saranno presenti la giornalista Mariagrazia Zaccagnino, autrice del libro “Sono io Elisa Claps”, e Angelo Barraco, presidente dell’Associazione Penelope.

Priolo Gargallo

Priolo Gargallo ha celebrato oggi la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne con un incontro nella sala conferenze della biblioteca comunale. Il sindaco Pippo Gianni e il vice sindaco Alessandro Biamonte hanno aperto i lavori alla presenza degli studenti dell’Istituto superiore “A. Ruiz”, sottolineando che la violenza di genere riguarda tutti e richiede responsabilità e azione concreta. L’amministrazione ha annunciato il rafforzamento della collaborazione con centri antiviolenza, servizi sociali, forze dell’ordine e scuole per garantire una rete di supporto efficace. Tra le misure concrete, il Comune ha approvato il bando “Donne che fanno impresa” con contributi a fondo perduto per favorire l’autonomia economica femminile. Sono intervenuti Salvatore Pellegrino della Polizia di Stato, Ester Malvagna del Centro Antiviolenza Ipazia e lo psicoterapeuta Vincenzo David. In serata, alle 20.00 al teatro comunale, andrà in scena lo spettacolo “ROSA, il Grido del Silenzio” con la regia di Chiara Catera.

 

Pachino

A Pachino la celebrazione è stata organizzata nell’aula consiliare, in collaborazione con il club Inner Wheel di Noto – Terra di Eloro, guidato da Laura Maccarrone, in cui è stato proposto un momento di riflessione che ha coinvolto gli studenti dell’Istituto “Paolo Calleri” nella lettura della toccante poesia “Se domani non rispondo” di Cristina Torres- Caceres.
In questa occasione, l’Istituto “Paolo Calleri”, insieme alle altre scuole di Pachino, ha sottoscritto il “Patto di non violenza”, voluto dall’assessore Tina Mallia, che rappresenta un impegno pubblico e condiviso per dire no alla violenza e ribadire che la scuola è un luogo di educazione al rispetto, alla parità di genere e al contrasto a ogni forma di violenza.

Cgil Siracusa 

“Il numero 1522 è di fondamentale importanza in Italia perché rappresenta il numero gratuito di pubblica utilità dedicato alle donne vittime di violenza e stalking. E siccome tutte le nostre sedi sono punti di accoglienza e ascolto nonché presidio dei diritti, affiggeremo in tutte le nostre Camere del Lavoro la locandina del 1522 perché intendiamo poter essere un punto di riferimento contro ogni forma di violenza di genere”. Lo ha detto Yvonne Motta, componente della segreteria confederale della Cgil di Siracusa nel corso dell’evento in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne. Ai lavori ha preso parte l’avvocata Marilena Del Vecchio, del Centro antiviolenza Ipazia, che ha messo in luce tutte le difficoltà in cui si imbattono le donne che denunciano. Le ha fatto seguito l’ispettore Roberto Gherosi il cui intervento si è incentrato sulla prevenzione – con programmi mirati che coinvolgono le scuole – e sugli strumenti che le forze dell’ordine hanno a disposizione per arginare il fenomeno. Non meno interessanti le dichiarazioni di Antonio Recano, segretario provinciale della Fiom, che si muove in un ambito ad appannaggio maschile. “Occorre il coraggio di quella utopia di cambiamento, perché non può esistere libertà se non si è tutti liberi. La vera libertà si fonda sull’uguaglianza e sul reciproco rispetto”. Ha chiuso i lavori Adriana Drago, del Centro Studi della Cgil e che ha a cuore la formazione culturale dei giovani: “L’educazione sessuo-affettiva nelle scuole sia una necessità politica improrogabile, una urgenza sociale e culturale e al tempo stesso il bersaglio di strumentalizzazione e attacchi che mirano a soffocare il cambiamento”.

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