Il consiglio comunale approva un documento condiviso per tutelare il presidio ospedaliero e chiedere il ripristino del pronto soccorso h24. Presenti sindaci del territorio e deputati regionali per una battaglia che supera gli schieramenti politici
A farsi notare più degli altri, come capita spesso, sono stati gli assenti. A partire dai cittadini. Agli utenti, al popolo, alle comunità, non interessa il destinato dei presidi sanitari che, capita, possano salvarti la vita. O, forse, i cittadini hanno scelto di prendere le distanze dal legame tra la politica e la sanità soprattutto dopo lo scandalo che ha travolto la Regione e le Aziende sanitarie provinciali.
Dunque, le assenze. Mancavano i cittadini (poco più di 20 persone presenti nell’aula consiliare di palazzo Ducezio) ma anche gli amministratori. Non c’erano nemmeno quelli delle zone più disastrate, dal punto di vista sanitario: assenti Pachino e Rosolini, i sindaci di Portopalo e Avola hanno inviato delle comunicazioni. Assenti anche i deputati regionali Riccardo Gennuso – che ha inviato una lettera – e Carlo Auteri.
Ad ogni modo, dopo una seduta fiume di oltre 3 ore di consiglio comunale aperto, i consiglieri di Noto hanno approvato un atto di indirizzo a tutela dell’ospedale “Trigona”, iniziativa che nasce dalla necessità di contrastare i tagli previsti dalla rete ospedaliera che hanno penalizzato la zona sud della provincia di Siracusa, considerata tra le più penalizzate della regione in ambito sanitario.
All’incontro hanno partecipato i deputati all’Assemblea Regionale Siciliana Tiziano Spada, Giuseppe Carta e Carlo Gilistro, insieme ai sindaci Corrado Figura di Noto, Salvatore Gallo di Palazzolo Acreide, Michelangelo Giansiracusa di Ferla e presidente del Libero Consorzio, Spada e Carta hanno rappresentato anche i comuni di Solarino e Melilli, in quanto sindaci. Il presidente del consiglio comunale netino, Pietro Rosa, ha coordinato i lavori, sottolineando che si tratta di una “battaglia che riguarda tutti, la sanità non ha colore politico”.
Rosa ricostruisce la vicenda, spiegando la rete ospedaliera e il processo di rifunzionalizzazione che ha previsto la riduzione da 24 a 12 ore del pronto soccorso del “Trigona” «con una perdita di 15 mila accessi annui tra Avola e Noto» – ha detto Rosa, e con il taglio del reparto di Ortopedia. «I ricoveri nella zona sud hanno registrato quasi 1500 casi in meno – ha continuato Rosa – da quando l’ospedale di Noto non funziona a pieno regime. I posti letto di ortopedia sono stati ridimensionati, nonostante l’obiettivo dichiarato fosse l’incremento dei posti per acuti e il potenziamento delle unità operative di cardiologia, medicina, chirurgia e medicina d’accettazione e d’urgenza».
Il presidente del Libero Consorzio Michelangelo Giansiracusa ha sottolineato l’importanza di «tenere insieme una rete sanitaria provinciale», impegnandosi a fare «tutto quello che potremo fare con lo spirito di condivisione». Il sindaco Corrado Figura ha denunciato che «non c’è stata una risposta chiara alle esigenze dei cittadini» e ha evidenziato come il territorio stia «pagando le conseguenze di una sanità che non funziona e di una rete ospedaliera che ha arrecato danni alla zona sud della provincia», sottraendo «reparti e servizi ai cittadini».
Figura ha ribadito la necessità di un «indirizzo chiaro» sulle esigenze del territorio, definendo questa una «battaglia di comunità che non ha colore politico di bene comune», perché «è un diritto dei cittadini avere una sanità che funziona».
Le richieste contenute nell’atto di indirizzo sono precise: “riportare a 24 ore il pronto soccorso con le risorse umane necessarie e supporto unità operative” di medicina, chirurgia e rianimazione, “ma anche geriatria e lungodegenza e riabilitazione”.
Salvatore Gallo ha evidenziato la necessità di «tutelare gli ospedali, come scrigno prezioso», ricordando quanto sia stato importante durante il periodo del covid. Il sindaco di Palazzolo ha definito il numero chiuso medicina una «scelta scellerata», ponendosi una domanda provocatoria: «E’ stata una strategia fare chiudere la sanità pubblica per favorire i privati?». Gallo ha aggiunto che «non si può lottare tra i comuni per la sanità, così come non si possono avere idee contrastanti sulla sanità nello stesso territorio».
I sindaci di Avola e Portopalo, Rossana Cannata e Rachele Rocca, hanno inviato una lettera di adesione all’iniziativa, dichiarandosi pronti a «collaborare con Asp e assessorato alla Salute per una integrazione funzionale tra Avola e Noto e a sostenere ogni iniziativa utile a potenziare la sanità della zona sud».
Il deputato Tiziano Spada ha ricordato come «la battaglia sull’ospedale di Noto ha visto la partecipazione di tutti i deputati della provincia. Si sta favorendo la sanità privata. I medici ci sono e vengono pagati meglio nelle strutture private. La permanenza di Ortopedia a Noto e l’incremento deo medici per garantire pronto soccorso h24 sono stati messi in discussione». Spada ha spiegato che «la rete è al ministero e dopo l’approvazione dovrà essere nostro l’obiettivo fare in modo che accada ciò che è stato detto in commissione: rendere funzionali il reparto di ortopedia e tutto il presidio».
Giuseppe Carta ha dichiarato che «togliere l’ospedale a Noto significa tagliare le tutele di un territorio. Il “Trigona” è determinante per il futuro della zona sud, altrimenti stiamo consegnando la sanità della zona nord a Catania e quella della zona sud a Ragusa». Il deputato ha invitato a fare squadra tutte le forze politiche e a tutti i comuni interessati, criticando una «rete ospedaliera fatta con troppa velocità e che va approfondita». Carta ha parlato di un documento condiviso da portare in parlamento regionale per salvare una situazione che appare compromessa.
Carlo Gilistro ha affermato che «la politica dovrebbe stare distante dai problemi della sanità siciliana, tra le peggiori d’Italia», denunciando che «la politica ha garantito Catania penalizzando Siracusa». Per Gilistro «chiudere un altro presidio medico è follia, soprattutto con le infrastrutture stradali che abbiamo», aggiungendo che «fin quando i direttori generali della sanità sono designati dalla politica questo problema non finirà mai». Il deputato ha annunciato che «chiederemo l’azzeramento di tutti i vertici», prevedendo un «terremoto che avrà un effetto domino. Non si concluderà così».
I deputati Carlo Auteri e Riccardo Gennuso, assenti, hanno dichiarato pieno sostegno alla causa. «Difendere l’ospedale di Noto è una priorità – ha detto Auteri – la tutela e la dignità dell’ospedale di Noto devono essere una priorità per la politica regionale».
Il documento approvato sarà portato all’Ars con l’obiettivo di salvare una situazione definita compromessa e di garantire ai cittadini della zona sud della provincia di Siracusa il diritto a una sanità pubblica funzionante ed efficiente.










