Aggiornato al 31/12/2025 - 10:34
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Portopalo, Sequestro lido Scialai, ricorso inammissibile per la Cassazione

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Dichiarato inammissibile il ricorso presentato dalla ditta Greco Costruzioni e Servizi contro il sequestro dello stabilimento balneare per presunte violazioni del piano paesaggistico. Il legale Gurrieri: “La decisione riguarda solo la misura cautelare e non entra nel merito della vicenda”

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dalla ditta Greco Costruzioni e Servizi contro il sequestro dello stabilimento balneare Scialai, una dei lidi più noti dell’Isola delle Correnti, disposto dalla procura di Siracusa lo scorso agosto. 

«La decisione – ha voluto immediatamente chiarire il legale Giuseppe Gurrieri – rappresenta un passaggio processuale sulla misura cautelare ma non chiude definitivamente la vicenda giudiziaria».

Il sequestro era stato disposto con l’accusa che lo stabilimento non rispettasse i requisiti del Piano paesaggistico regionale. Secondo la procura, in quella specifica area il piano impedirebbe la presenza di stabilimenti balneari. La questione ha sollevato diverse perplessità considerando che le aree erano state concesse prima dell’approvazione del piano paesaggistico e rinnovate di anno in anno con istanze presentate all’assessorato regionale. L’assessorato regionale, dopo il sequestro e su richiesta della procura, aveva confermato che la ditta aveva sempre richiesto le autorizzazioni ed era autorizzata fino al 2027.

La concessione riguardava solo il periodo estivo e ogni volta che la ditta montava e smontava la struttura richiedeva le autorizzazioni alla Capitaneria di Porto, al Comune e a tutti gli enti coinvolti, che regolarmente autorizzavano il rimontaggio degli impianti. Una situazione che, di fatto, accomuna diverse concessioni demaniali della zona dell’Isola delle Correnti, al punto che a pochi giorni dal sequestro dello Scialai è stato sequestrato anche il Cabana & Nabana. 

La difesa della ditta Greco Costruzioni e Servizi aveva inizialmente presentato ricorso al tribunale del riesame di Siracusa, che lo aveva respinto. Successivamente era stato proposto ricorso alla Corte di Cassazione, ieri dichiarato inammissibile.

«Questa fase processuale – ha proseguito l’avvocato Gurrieri – si occupa esclusivamente della questione cautelare, ovvero della permanenza o meno del sequestro, e non entra nel merito della colpevolezza dei soggetti coinvolti».

Gurrieri racconta di un episodio avvenuto qualche anno fa nella stessa zona: «Nel 2017 fu sequestrata l’area di parcheggio della stessa ditta che rappresento – ha raccontato l’avvocato – anche in quel caso il ricorso in Cassazione fu dichiarato inammissibile, nonostante il Procuratore Generale avesse chiesto l’annullamento del sequestro. Successivamente, al termine del processo di primo grado, fu pronunciata l’assoluzione per insussistenza del fatto con la restituzione dell’area e la revoca del sequestro».

La struttura, pur essendo regolarmente stata smontata a fine stagione, rimane attualmente sequestrata, in attesa del deposito delle motivazioni della Cassazione sulla dichiarazione di inammissibilità.

«Valuteremo le strategie processuali da adottare – ha aggiunto il legale della Greco costruzioni e servizi – una volta lette le motivazioni».

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