Il coordinatore territoriale Alota scrive alla direzione di Cavadonna: “A fronte di 700 detenuti, il personale lavora in turni fuori contratto ed è vittima di continue aggressioni”
«Condizioni lavorative al limite della tollerabilità». È una denuncia durissima quella inviata dal coordinatore territoriale della FNS Cisl Ragusa Siracusa, Salvatore Alota, al Direttore della Casa circondariale di Cavadonna.
Il sindacato che rappresenta i lavoratori della Polizia Penitenziaria punta il dito contro una situazione ormai insostenibile, causata dalla drammatica carenza di personale a fronte di una popolazione detenuta che sfiora le 700 unità.
L’allarme numeri: “Mancano 60 unità”
Secondo il sindacato, l’esiguità del personale mette a rischio la sicurezza quotidiana. «Mancano almeno 60 unità rispetto alla pianta organica necessaria», continua Alota. Questa carenza ha due conseguenze dirette e gravissime.
Aggressioni e turni fuori contratto
La prima conseguenza è l’aumento dei rischi: «La frequenza continua di aggressioni da parte dei detenuti è ormai intollerabile e per questo abbiamo chiesto l’allontanamento dei più violenti».
La seconda riguarda le condizioni di lavoro: Alota sottolinea «l’utilizzo del personale in turni che vanno al di fuori di qualsiasi accordo e contratto di lavoro».
Le richieste del sindacato
La FNS Cisl, che ha già informato la segreteria regionale del sindacato sulla vicenda, chiede una svolta immediata.
«Chiediamo la convocazione urgente delle organizzazioni sindacali per affrontare il problema», conclude il coordinatore Salvatore Alota. «Se da una parte l’Amministrazione carceraria deve poter garantire i propri obiettivi, dall’altra dobbiamo fare in modo che il personale di Polizia Penitenziaria possa lavorare in condizioni più umane».