Aggiornato al 15/09/2025 - 12:45
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Ortigia chiede lo stop al massacro in Palestina

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La società sportiva siracusana si unisce con presidente, allenatore e capitano in un appello ufficiale per la pace

Il Circolo Canottieri Ortigia 1928, storica società sportiva siracusana, ha deciso di rompere il silenzio e di lanciare un appello ufficiale contro quanto sta accadendo in Palestina, dove migliaia di civili, tra cui circa 20.000 bambini, hanno perso la vita.

Dopo aver già espresso la propria posizione nei giorni scorsi con un’immagine pubblicata sui social, la società ha diffuso un video ufficiale attraverso le parole della presidente Roberta Marotta, dell’allenatore Stefano Piccardo e del capitano Sebastiano Di Luciano, disponibili sulle pagine Facebook e Instagram del club.

Nella dichiarazione, la presidente Roberta Marotta ha affermato:
“Non possiamo rimanere in silenzio di fronte al genocidio che sta avvenendo in Palestina. Uomini, donne e soprattutto bambini vedono negato il diritto alla vita e alla propria terra. Lo sport, che è simbolo di unità e rispetto, non può tacere! È nostro dovere alzare la voce, unirci e chiedere con forza che la politica prenda una posizione chiara contro questo sterminio. Crescere atleti significa crescere donne e uomini del domani: facciamo in modo che le nuove generazioni possano vivere in un mondo di pace, dove culture e religioni convivano nel rispetto reciproco”.

L’allenatore Stefano Piccardo ha aggiunto un passaggio ispirato a una poesia di William Ernest Henley:
“’Dal profondo della notte che ci avvolge, nera come la fossa dell’inferno, rendo grazie a qualunque Dio esista per la vostra anima invincibile’… parafrasando queste prime righe di una famosa poesia di William Ernest Henley, credo che dietro quel che sta avvenendo in Palestina si celino l’orrore e la decadenza del genere umano. Dopo 80 anni, la storia si ripete e io penso che, oggi come allora, gli sguardi degli innocenti e degli inermi dovrebbero far sanguinare i cuori di tutti noi. Bisogna rompere il silenzio”.

Infine, il capitano Sebastiano Di Luciano ha sottolineato la necessità di interventi immediati:
“So che il mio parere non conta molto, ma voglio chiedere lo stop all’assedio di Gaza, stop a questo genocidio! Questo è un momento drammatico della storia, per cui ritengo necessario che si attivino tutte le soluzioni per salvare una popolazione ormai al collasso. Sono padre di 2 bambini ed il mio primo pensiero, consentitemelo, va a tutti i piccoli, sopravvissuti e non a questa crudeltà. Il mio auspicio è che si organizzino quante più operazioni possibili di ‘salvataggio’ dei bambini e delle bambine e di tutti coloro che ancora sopravvivono a Gaza. Spero che il personale delle agenzie Onu e delle varie organizzazioni possano intervenire per fornire gli aiuti, le cure ed il sostegno necessario. E spero che finisca immediatamente questo sterminio”.

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