Non sarà una transizione graduale, ma un vero e proprio scontro tra masse d’aria, che potrebbe generare una tempesta equinoziale con rischi significativi per il territorio
Nel linguaggio meteorologico, il termine “ciclone equinoziale” si riferisce a una complessa configurazione atmosferica tipica di questo periodo dell’anno. È qui che il contrasto tra l’aria calda subtropicale e quella più fredda di origine polare si intensifica, creando un ambiente perfetto per fenomeni meteo violenti. Questo può portare a precipitazioni intense, venti forti e persino mareggiate lungo le coste.
Ciclone in formazione: l’energia potenziale in gioco
Il punto di svolta, secondo gli esperti, è previsto per lunedì 22 settembre, giorno dell’equinozio. L’alta pressione delle Azzorre si sposterà verso nord, permettendo a correnti polari di scendere prima sull’Europa centrale e poi sul Mediterraneo. Questo repentino calo delle temperature innescherà lo sviluppo di un ciclone.
Due fattori in particolare amplificheranno la sua potenza: le temperature superficiali del mare, ancora elevate e al di sopra della media stagionale, che forniranno l’umidità e l’energia necessarie; e l’elevata instabilità atmosferica, accumulata dopo un lungo periodo di caldo anomalo, che contribuirà a liberare un’enorme quantità di energia potenziale.
Allerta maltempo: rischi di nubifragi e alluvioni
In questo scenario, i rischi per l’Italia sono elevati. Il forte contrasto termico tra le diverse masse d’aria crea le condizioni ideali per lo sviluppo di fenomeni estremi, come temporali violenti e nubifragi. La cronaca recente ci ha mostrato come questi sistemi possano scaricare quantità d’acqua impressionanti, a volte fino a 150-200 mm in poche ore, una quantità che in genere si accumula in quasi due mesi.
Di conseguenza, il rischio di alluvioni lampo e allagamenti è serio, specialmente nelle aree più esposte. Le previsioni indicano che le condizioni di maltempo potrebbero persistere per diversi giorni, con il ciclone mediterraneo che continuerà a influenzare l’Italia, generando nuove e forti perturbazioni su gran parte del Paese. La situazione richiede un attento monitoraggio nei prossimi giorni.