Aggiornato al 03/06/2025 - 14:39
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Presa di posizione

Granata a Schifani e ARS: “Sicilia interrompa relazioni con Israele e riconosca la Palestina”. Appello contro il “genocidio”

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L’ex parlamentare e assessore regionale invita la Regione a seguire l’esempio di Puglia ed Emilia Romagna: “Facciamolo per 20mila bambini trucidati e 60mila vittime innocenti. Fermiamo la pulizia etnica.”

Un appello forte e diretto al Presidente della Regione, Renato Schifani, e al Parlamento Siciliano affinché la Sicilia interrompa ogni relazione con lo Stato di Israele e riconosca simbolicamente lo Stato di Palestina. A lanciarlo è Fabio Granata, attuale assessore comunale alla Cultura di Siracusa e già parlamentare nazionale e assessore regionale, che esorta l’isola a prendere una posizione netta di fronte al conflitto in Medio Oriente, seguendo l’esempio di altre regioni italiane.

Granata: “Sicilia interrompa relazioni con Israele fino allo stop dello sterminio palestinese”

“La Sicilia non deve abdicare al suo ruolo politico e culturale di cuore del Mediterraneo e non può girarsi dall’altra parte di fronte al Genocidio del Popolo Palestinese,” dichiara Fabio Granata. “Sarebbe un segnale fortissimo se proprio noi interrompessimo ogni rapporto con lo Stato di Israele fin quando non fermerà la sua sconsiderata azione di sterminio contro il popolo palestinese.”

L’ex assessore regionale propone quindi che il Governo e il Parlamento siciliano procedano con un atto simbolico: “Riconosciamo invece lo Stato Palestinese e lanciamo così un segnale politico fortissimo a Israele, così come hanno fatto la Puglia e l’Emilia Romagna.”

Un imperativo geopolitico e umanitario

Secondo Granata, per la Sicilia questa presa di posizione è ancora più doverosa “per motivi geopolitici e umanitari.” L’appello si leva “nel nome di 20 mila bambini trucidati, di 60 mila vittime innocenti, di un popolo ridotto alla fame in maniera vigliacca e feroce.”

La richiesta di Granata per uno stop delle relazioni tra Sicilia e Israele e per il riconoscimento della Palestina si conclude con un monito accorato: “Fermiamo genocidio e pulizia etnica, sosteniamo il diritto alla vita, alla libertà e alla Terra per la Palestina!”

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