Aggiornato al 15/09/2025 - 12:17
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Turano e Caruso ricordano Padre Pino Puglisi a 32 anni dall’omicidio mafioso

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Nel giorno dell’anniversario dell’uccisione del sacerdote di Brancaccio, l’assessore regionale Mimmo Turano e il coordinatore di Forza Italia Marcello Caruso ne celebrano la memoria

Nel giorno del 32° anniversario dell’omicidio mafioso di Padre Pino Puglisi, ucciso a Brancaccio il 15 settembre 1993, arrivano i messaggi di ricordo da parte delle istituzioni siciliane.

«Oggi è il 15 settembre e comincia la scuola. Da assessore regionale all’Istruzione ho deciso di tornare in classe con voi. Abbiamo dedicato l’anno scolastico al Beato Pino Puglisi, perché come ci ha insegnato lui “se ognuno fa qualcosa, si può fare molto”. La scuola cambia, ma l’unica vera novità siete voi, ragazzi. Fate quello che vi ha insegnato Don Pino Puglisi e vedrete che insieme potremo fare moltissimo per cambiare la società. Buon anno scolastico a tutti».

Così l’assessore regionale all’Istruzione e alla formazione professionale Mimmo Turano in un video-messaggio diffuso sui social. Nei giorni precedenti, Turano aveva invitato i dirigenti scolastici a dedicare un momento di riflessione alla memoria del sacerdote, in occasione di un anniversario che quest’anno coincide con la ripresa delle lezioni in Sicilia.

Parole di ricordo anche dal coordinatore regionale di Forza Italia, Marcello Caruso: «In questo giorno di memoria e di profonda riflessione, la figura del Beato Pino Puglisi si staglia con immutata potenza come faro di luce contro le tenebre dell’illegalità e della violenza. A trent’anni dal suo barbaro assassinio per mano mafiosa, il suo sacrificio non è una semplice pagina di storia, ma una viva eredità per l’oggi e per il domani della nostra Sicilia.

Don Puglisi rappresenta il modello più alto di come l’impegno civile e la fede si possano fondere in una missione di riscatto e di amore per la comunità. La sua opera instancabile, volta a promuovere i valori della legalità, della giustizia e della dignità umana, e la sua dedizione totale alla tutela dei più fragili e degli ultimi, costituiscono una lezione per tutte le istituzioni e per la società tutta.

In particolare, la sua vita spesa per strappare i giovani alla cultura della prevaricazione e della rassegnazione lo rende un modello e una fonte di ispirazione primaria per le nuove generazioni. Ai nostri ragazzi, Don Puglisi indica con forza che è possibile scegliere il bene, che la mafia non è invincibile e che il futuro si costruisce con il coraggio delle proprie idee e con la concretezza dell’azione positiva.

Onorare la sua memoria significa per noi, oggi, rinnovare l’impegno quotidiano nella lotta alla criminalità organizzata, nel sostegno alle vittime innocenti e nella costruzione di una società più giusta e coesa, a partire proprio dai nostri territori. Il suo esempio ci sprona a non abbassare mai la guardia e a lavorare, ogni giorno, per una Sicilia libera, prospera e orgogliosa del suo riscatto».

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