Depositata una nuova istanza di accesso agli atti su vincoli boschivi e urbanistici. Dubbi sulla trasformazione del terreno da “agricolo” a “zona D” e sulla rimozione di un vincolo regionale
Nonostante le numerose segnalazioni, le interrogazioni a livello nazionale e regionale e le diffide legali, il progetto del TMB di Melilli va avanti. Lo denuncia l’ex consigliere comunale Antonio Annino, segnalando che l’amministrazione continua “a colpi di determine”: l’ultima, in ordine di tempo, prevede secondo l’ex consigliere impegni di spesa per quasi 80 mila euro.
«Una decisione che pare confermare la volontà di andare avanti imperterriti», afferma Annino, «senza tenere conto delle criticità sollevate e dei dubbi, sempre più diffusi nella comunità, sull’impatto inquinante dell’impianto TMB».
La determina: 79mila euro per studi e accesso al sito
La Determina Dirigenziale N. 466 (R.G. 3401) dell’11 settembre 2025 non stanzia nuovi fondi, ma “accerta in entrata” 78.939,37 euro , ovvero certifica le somme che il Comune di Melilli ha già anticipato di tasca propria per avviare l’iter progettuale, in attesa del rimborso dai fondi regionali (FSC 2021-2027).
Questi costi, già sostenuti, confermano che il progetto è in fase avanzata e includono spese specifiche:
- 30.468,77 € come acconto alla società “Ingegneria Integrata Ambientale srl” per lo studio di impatto ambientale e di fattibilità.
- 37.429,60 € allo studio del Geologo Francesco Aparo per indagini geotecniche e ambientali.
- 5.075,20 € allo stesso studio geologico per ulteriori indagini.
- 5.965,80 € alla ditta Branciforte Giuseppe per i lavori di realizzazione di una “pista carrabile per accesso carotatrice” (una trivella) sul terreno destinato all’impianto.
Nuovo accesso agli atti: “Dubbi su vincoli e aree Agricole”
Proprio per far luce sulle presunte incongruenze, Annino ha presentato una nuova richiesta di accesso agli atti, concentrandosi in particolare su tre aspetti critici:
- La situazione urbanistica dell’area interessata.
- I dubbi sul vincolo boschivo già segnalati pubblicamente.
- Le discrepanze sulla classificazione del terreno: nella perizia d’asta risultava in gran parte “agricolo”, mentre adesso parrebbe rientrare nelle “aree D” (zona industriale/commerciale).
Annino: “Procedura regolare per togliere il vincolo?”
L’ex consigliere pone domande dirette alle istituzioni: «Cosa è cambiato? Perché nei documenti sembrano emergere versioni diverse sulla reale natura dell’area?».
L’accusa più pesante riguarda la gestione del vincolo ambientale: «È regolare la procedura che ha portato a togliere il vincolo boschivo imposto dalla Regione Sicilia, su delega o autorizzazione di soggetti riconducibili al sindaco Carta e all’assessore Caruso?»
«Sto procedendo con ulteriori approfondimenti», conclude Annino, «perché su un tema così delicato i cittadini hanno diritto a conoscere fino in fondo ogni passaggio amministrativo e ogni eventuale incongruenza. Chiediamo massima trasparenza».