L’incontro in Prefettura tra Comune e sindacati (FP CGIL, UIL FPL) si chiude con un nulla di fatto. Prosegue stato di agitazione per salario accessorio e progressioni. Rischio sciopero
Si è concluso con un “nulla di fatto” l’incontro tenutosi giovedì 24 aprile in Prefettura a Siracusa tra i rappresentanti sindacali di FP CGIL e UIL FPL e il Sindaco del Comune di Noto. L’incontro, avvenuto alla presenza del Capo di Gabinetto della Prefettura, dr. Grassia, era stato convocato per l’espletamento delle procedure di conciliazione e raffreddamento dei conflitti, a seguito dello stato di agitazione proclamato dal personale comunale, preludio a un possibile sciopero.
Le richieste sindacali inascoltate
“Alle nostre richieste su salario accessorio arretrato dal 2021, progressioni orizzontali non esitate e progressioni verticali da definire entro dicembre 2025, il signor Sindaco continua a dichiarare che il blocco totale del salario accessorio è legato alla approvazione del Bilancio stabilmente riequilibrato.” È quanto dichiarano congiuntamente Alda Altamore, Segretaria UIL FPL, e Josè Sudano, Segretario FP CGIL.
I sindacati respingono fermamente questa motivazione: “Continuiamo a ribadire che non è così,” affermano. Di conseguenza, “lo stato di agitazione non può che perdurare, così come la volontà di effettuare lo sciopero”.
Nuovo incontro il 29 aprile, ma servono “fatti e certezze”
Nonostante l’esito negativo della conciliazione, le parti si incontreranno nuovamente. È stato fissato un ulteriore incontro per martedì 29 aprile, su richiesta dell’Amministrazione Comunale. Per questa data, informano i sindacati, il Sindaco ha garantito la presenza della Segretaria Comunale.
La disponibilità al dialogo, tuttavia, non smuove la posizione dei rappresentanti dei lavoratori. “Noi siamo sempre disponibili al confronto,” precisano Altamore e Sudano, “ma, come espressamente comunicato oggi al signor Sindaco in sede prefettizia, ci occorrono fatti e certezze, non generici impegni. Solo fatti ed atti certi potranno, infatti, farci recedere dalla volontà di scioperare.”










