Aggiornato al 26/06/2024 - 19:45
Siracusapress
Lettera aperta con rancore

Ballottaggio a Pachino, l’ufficio centrale certifica la vittoria di Giuseppe Gambuzza e Barbara Fronterré scrive alla città

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La candidata, sconfitta ufficialmente per soli 10 voti, non sembra aver accettato sportivamente la sconfitta e ne approfitta per “togliersi dalle scarpe alcuni sassolini” da campagna elettorale

Cari tutti – scrive sul suo profilo social Barbara Fronterré – l’ufficio centrale ha chiuso le proprie verifiche, confermando la mia sconfitta per 10 voti.
Una differenza dello 0,12% che dice chiaramente una cosa: al di la’ dei numeri in Consiglio, nella nostra città non ci sono una maggioranza e un’opposizione.
Ci sono due maggioranze.
Chi ha vinto, per una famiglia riunita a pranzo, dovrà tenerne conto: e dovrebbe cominciare isolando vecchi e nuovi odiatori seriali, chi insinua e chi mente.
Infatti, le responsabilità della vittoria sono ben piu’ gravi e pesanti delle parole e delle analisi di chi perde.
Se vi sono elementi validi per un ricorso da parte mia, potra’ essere valutato legalmente solo a documentazione acquisita.
Di certo non mi avventurerò in ricorsi temerari, per il bene mio e della città che mi ha mostrato amore e fiducia.
Abbiamo condotto una battaglia elettorale e politica storica, siamo arrivati quasi a sconfiggere un sistema di potere vecchio e sclerotizzato, ma evidentemente ancora capace di rigenerarsi.
Pachino merita di sapere se questo sistema influisce sulla libertà nella formazione del consenso e nel voto.
Lo merita chi vince, perché’ non devono esserci ombre sulla vittoria.
E lo merita sopratutto chi perde, perché’ non deve esserci il dubbio di aver giocato una partita truccata
Consentitemi adesso di dare alle mie parole il colore della vita personale.
Ho gestito la campagna elettorale da persona perbene e sfido chiunque a trovare una mia parola o rigo che attacchi l’avversario e la sua famiglia sul piano personale.
Ho esercitato un controllo ossessivo anche sulla mia squadra e sui candidati.
Di contro, è stata attaccata mia madre 75enne, a urne aperte.
Mia figlia, una ragazzina di vent’anni, è stata sbeffeggiata davanti ai seggi da un branco di uomini ( alcuni siederanno a rappresentare la città)
Altri episodi, ancora più gravi, non possono essere argomento social.
Fatico a credere che chi ha avvallato e usato queste modalità possa pacificare Pachino.
In questi mesi sono entrati in scena personaggi da romanzo: legulei moralmente falliti e anime nere, intriganti, affaristi col cartellino del prezzo sul petto.
Ma anche tanta gente generosa, appassionata, sincera: cittadini, elettori, ragazzi, tante donne (perché voi, donne di pachino, siete state le mie fate madrine)
Lavorerò’ per darvi una casa politica.
Saro’ la vostra voce in Consiglio comunale, dove saro’ il primo consigliere comunale della storia in pratica con gli stessi voti del sindaco!
( 4275 io / 4285 lui)
Infine, voglio soprattutto ringraziare con commozione i miei elettori e i miei sostenitori.
Solo il pensiero della vostra delusione mi ha fatto piangere, mai il senso della mia sconfitta, che non ho.
Non mi sono candidata per ambizione ma per le mie idee: continuerò’ a servire la
mia terra, lavorando perché
nascano altri difensori della città e delle nostre speranze

Con amore e riconoscenza
Barbara”
Questo il testo della lettera aperta di Barbara Fronterré, evidentemente ben lontano dal riconoscimento della vittoria dell’avversario come solitamente siamo abituati a vedere. L’auspicio è che il rancore accumulato in questi mesi da entrambe le parti, archiviata la campagna elettorale, possa sciogliersi al più presto in nome del bene comune di Pachino.

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