Ispiratasi all’omonimo sceneggiato andato in onda nel 1974 sul Programma Nazionale, la regista e sceneggiatrice, Agata Politi, rappresenterà per la prima volta a Siracusa, in villa Reimann, la pièce teatrale “La baronessa di Carini”, rievocativa di un efferato delitto consumatosi nel 1563 in provincia di Palermo
La “prima” è stata fissata per il prossimo 14 giugno, alle 19, a cui seguirà la replica il 21 giugno alla stessa ora. <<A lanciare l’idea – spiega Agata Politi – è stato il presidente dell’associazione “Christiane Reimann”, Marcello Lo Iacono, che già lo scorso anno voleva includere nel programma di iniziative organizzate in villa l’attività teatrale. Poiché all’esordio dello sceneggiato televisivo hanno fatto seguito, nel tempo, numerose opere cinematografiche, film e musical improntati su ben 400 versioni, anche contrastanti tra di loro, coadiuvata dal professore, Corrado di Pietro, – che, assieme a Marcello Lo Iacono, ha contribuito alla stesura del testo – ho sposato il “modello” elaborato dal medico e folklorista, Salomone Marino. Sulla ricostruzione storica e letteraria che lo stesso effettuò nella seconda metà dell’800, ho imbastito la mia storia incentrata, sostanzialmente, sulla tragica morte della bellissima baronessa Laura Lanza, che, a 34 anni, fu uccisa a coltellate dal padre, don Cesare Lanza di Trabia, istigato dal genero, La Grua-Talamanca. Le fonti ufficiali bollarono l’omicidio come “delitto d’onore”, visto che la moglie adultera era stata colta in flagranza di reato con il cugino Ludovico-Vernagallo, ma nel corso della sceneggiatura io ho voluto instillare un dubbio>>.
A proposito della location, Agata Politi ci annuncia l’utilizzo di un palcoscenico naturale. <<Gli attori – Letizia Cannizzaro, Camillo Biondo, Fabio Marziano, Fabio Lo Piccolo, Roberto Lombardo, Giovanni Barbaro, Norina Marino, Sebastiano Lo Bello, Davide Lo Iacono – reciteranno negli spazi esterni di villa Reimann, rendendo ancora più suggestiva la rappresentazione. A rivestire il ruolo di direttore di scena, sarà Debora Barraco, mio braccio destro, il cui supporto è stato prezioso per ultimare lo spettacolo in soli due mesi>>.
Agata Politi, infine, ci parla delle musiche e dei costumi. <<Visto che la storia della Baronessa di Carini, per diversi secoli, è stata tramandata oralmente dai cantastorie, i quali usavano esibirsi nelle piazze e nelle strade, la musica ha costituito la “conditio sine qua non”, per l’allestimento dello spettacolo. Le scene e i personaggi saranno, dunque, seguiti o preceduti dai canti popolari intonati dai “Cantunovu” e da musiche con assonanze dell’epoca in questione. Per i costumi, cuciti con stoffe pregiate, e ricchi di drappi e ricami, ci siamo rivolti invece all’atelier di Franca Mormina>>. Una pièce teatrale, dunque, in cui l’amara realtà, che a volte trasmuta in leggenda, resta sospesa in un’atmosfera sognante.