Lo spettacolo “Sentimi, signora!”, portato in scena al Teatro Garibaldi di Avola, per la regia di Tatiana Alescio che, assieme a Francesca Parisi, ha curato anche la drammaturgia, è la rielaborazione di talune vite violate, invocata dalle anime desiderose di riscatto e, dunque, di salvezza
La performance teatrale, messa in scena in occasione della Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne, ha costituito il naturale prosieguo del laboratorio teatrale “Chi è di scena?”, tenuto da Tatiana Alescio, che è anche direttrice artistica del suddetto teatro.
A calcare la scena sono stati gli allievi della scuola di teatro – Angela Grillo, Lorella Frateantonio, Teresa Santoro, Alessandra Inturri, Enza Passarello, Lia Morale, Daniele Fichera, Stella Macca – a cui si è aggiunta Aurora Trovatello, nei panni della scrittrice Tea Ranno, autrice del romanzo “Sentimi” (edito da Frassinelli), da cui è stato tratto lo spettacolo. Ricordiamo che il romanzo – le cui pagine non si sfogliano, ma si attraversano, e le cui storie infernali, pur grondando sangue, gridano redenzione – si apre con un viaggio immaginifico in treno dell’autrice verso la terra natale, la Sicilia.
Alla stessa stregua, l’opera teatrale fa riferimento anche al ritardo, all’arrivo a destinazione circondato dall’ombra e da una schiera di fantasmi, che si affollano attorno alla scrittrice, per dare voce al proprio dolore e riscrivere la vita. In questa notte surreale, la signora muta quegli sfoghi dolenti in grumi di inchiostro, nella consapevolezza del valore terapeutico della scrittura così come della bellezza in genere.
A imprecare contro il cielo e la mala sorte, a parte un uomo, sono tutte donne di ferro e di fuoco: c’è chi, durante lo sbarco degli inglesi, mentre il suono del grammofono si spandeva nell’atmosfera e i pensieri diventavano soffio d’aria, brezza gentile, fu oltraggiata da un uomo di colore che, strappandole vestito e carni, la sbatté come una cagna, lasciandole come ricordo un marcio segreto; c’è chi – già privata della madre – è rimasta anche orfana di padre, un cristianazzo di quasi due metri, ucciso a tradimento, da un farabutto dichiarato poi incapace di intendere e di volere; c’è chi faceva il meccanico, la cui superficialità costò cara a due persone.
Dopo lo spettacolo, sono intervenute, tra gli altri: il sindaco di Avola, Rossana Cannata, la quale ha evidenziato come la giornata del 25 novembre non sia una ricorrenza, ma un impegno dell’amministrazione nei vari settori; la presidente del Centro Antiviolenza sulle Donne, Tea Romano, che ha specificato il numero da comporre in caso di violenza subita, ossia il 1522, nonché il 112 a cui in forma anonima ogni cittadino può ricorrere.










