[vc_row][vc_column][vc_video link=”https://youtu.be/pIutSZoUXo8″][vc_column_text]Se ci sono persone che non sopporto sono gli ipocriti. Per dire quelli dio-patria-famiglia che sono i primi puttanieri, quelli che il matrimonio è sacro, talmente sacro che loro ne hanno fatti due o tre o sono donne e madri ma non sono sposate, quelli che suonano ai citofoni per chiedere se suo figlio spaccia ripresi per i social da un drogato forse spacciatore. Quelli insomma.
Io penso che siamo imperfetti, abbiamo le nostre debolezze, i nostri limiti, i nostri difetti, le nostre vergogne. E ho difficoltà a condannare le persone per le loro debolezze (che poi debolezze in che senso?). Ma quelli che fanno i moralisti del cazzo e poi hanno troppone debolezzone proprio non li sopporto. Ora si sta riaccendendo la discussione sulla legalizzazione delle droghe leggere.
Io nel ’79 la pensavo come Eugenio Finardi, anche sulle droghe pesanti e la penso allo stesso modo anche adesso: legalizzatela.
“Nessuno vuole prendere posizione
Nessuno vuol guardare in faccia alla situazione
Ma c’è solo una soluzione
Non serve la polizia
Mandatela via
C’è già troppa ipocrisia
Legalizzatela
Non è questione di approvare
Chi si buca, si sa, si fa male
Però non è un criminale
Non si può sbattere in prigione
Non si può condannare
Non si può chiudere in un ospedale
Legalizzatela
Non si può mettere sullo stesso piano
Chi si buca o si fa uno spino
Con chi spaccia quintali di eroina
Per minare una generazione
Non meritano la stessa condanna
Né la stessa assoluzione
Legalizzatela
Si tratta solo di accettare
Una realtà sociale
C’è troppa gente in giro che si vuole fare
Che senza non riesce a stare
Che piuttosto va a rubare
Legalizzatela
C’è solo bisogno di cambiare
Il modo di pensare
Uno che si fa è uno normale
Con un hobby un po’ particolare
Niente di speciale
Niente di male
Legalizzatela
Si, forse 42 anni dopo questa canzone è venuto il momento: legalizzatela.
https://youtu.be/pIutSZoUXo8[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]