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Scerra (M5S): “Sanità pubblica sottofinanziata, il centrodestra racconta favole mentre i cittadini soffrono”

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Il questore della Camera attacca il governo: spesa al 6,4% del PIL contro media UE del 6,9%. Liste d’attesa infinite e 8 mesi per esiti istologici in Sicilia

“Mentre i siciliani incrociano le dita sperando nella buona salute per non incappare nei ritardi e nei disastri della sanità pubblica, nonostante gli sforzi di medici ed operatori sanitari, il centrodestra continua a raccontare numeri da favoletta su investimenti e risultati raggiunti in sanità. Purtroppo per tutti noi, la verità è una sola: la sanità è sottofinanziata, con spesa ferma al 6,4% del Pil contro la media europea del 6,9%. E non esiste altro modo per parametrare gli investimenti in sanità con gli altri nostri partner europei che non sia il rapporto con il Pil. Il resto è chiacchiera da bar”. Lo ha detto il parlamentare Filippo Scerra (M5S), Questore della Camera dei Deputati, ospite della trasmissione di Telecolor “Il Punto”.
“Le liste d’attesa sono ancora lì e peggiorano, la provincia di Siracusa attende da cinque anni il via libera alla costruzione del necessario nuovo ospedale ed in Sicilia succede che ci vogliano anche 8 mesi per l’esito di un esame istologico da cui dipende la vita e, purtroppo, la morte. Il centrodestra parli di questo, non di numeri da propaganda. Il mio è un invito di buon senso, tornino a guardare alla realtà, tornino ad ascoltare la gente. Perchè questa sanità in crescita ed in salute non è quella con cui si misurano i cittadini ogni giorno, nonostante l’impegno encomiabile di medici ed operatori sanitari”.
Nei giorni scorsi, in Aula, Scerra aveva definito il governo Meloni “l’esecutivo della crescita zero, destinato a portare l’Italia all’ultimo posto in Europa nel 2027, 27esima su 27 Paesi.
Ad oggi contiamo 32 mesi consecutivi su 36 di crollo della produzione industriale, il boom della cassa integrazione e l’aumento della povertà, con 5,7 milioni di poveri (+70 mila durante l’esecutivo). Il Sud continua ad essere particolarmente penalizzato: risorse sottratte agli investimenti per progetti pluribocciati come il Ponte sullo Stretto, a discapito di interventi invece realmente utili per sviluppo e occupazione”.

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