Dopo il III World Summit for Accessible Tourism di Torino, la presidente di “Sicilia Turismo per Tutti” rilancia la sfida per l’Isola. “Ogni barriera è un’opportunità persa. Puntiamo su formazione e mappatura”
“L’inclusione non è più un’opzione, è un imperativo economico e sociale”. Con queste parole Bernadette Lo Bianco, Presidente dell’Associazione “Sicilia Turismo per Tutti”, rilancia per l’Isola il messaggio emerso dal III World Summit for Accessible Tourism (WSAT), conclusosi in questi giorni a Torino.
Mentre l’Italia si conferma leader internazionale nel dibattito, la sfida per una regione dal potenziale immenso come la Sicilia diventa cruciale. “La Sicilia vanta un patrimonio unico, ma non possiamo permettere che resti inaccessibile”, ha affermato Lo Bianco. “Ogni barriera che non abbattiamo si traduce in una perdita di opportunità per le nostre imprese e una negazione di dignità per i nostri ospiti”.
La sfida siciliana: formazione e mappatura certificata
L’Associazione “Sicilia Turismo per Tutti” si impegna a portare la “Call for Action” del Summit direttamente sul territorio. “Il nostro lavoro sarà quello di spingere per la mappatura certificata delle strutture e, soprattutto, per la formazione del personale“, ha spiegato la Presidente. L’obiettivo è trasformare l’Isola in un modello di destinazione “per tutti”, unendo la sua innata tradizione di ospitalità a un approccio moderno e universale. “Investire in accessibilità è investire direttamente nella nostra competitività. La Sicilia è pronta a fare la sua parte da protagonista”, ha concluso Lo Bianco.
Un mercato da 400 miliardi: i dati del Summit
Il vertice di Torino ha sfatato un mito: il turismo accessibile non è una nicchia, ma un mercato in fortissima crescita. A livello europeo, vale circa 400 miliardi di euro l’anno. Tuttavia, solo il 9% dei servizi turistici risulta effettivamente accessibile. Colmare questo divario, secondo gli studi presentati, potrebbe incrementare la domanda fino al 44%.
Le imprese che hanno già investito in accessibilità hanno registrato una crescita media del fatturato del 28,8% tra il 2019 e il 2023. Come ha sintetizzato Igor Stefanovic di UN Tourism, “il turismo accessibile non riguarda ‘loro’ e ‘noi’, riguarda tutti”.
Il “Manifesto di Torino”: la nuova agenda globale
Il Summit si è concluso con l’adozione del “Torino Manifesto on Tourism for All 2025”, un documento programmatico che invita a rendere l’accessibilità un pilastro strutturale delle politiche turistiche. Tra i punti principali figurano:
- Integrare i principi del Design Universale.
- Promuovere la formazione obbligatoria per i professionisti del turismo.
- Adottare standard internazionali comuni.
- Sviluppare tecnologie inclusive.
- Istituire un Osservatorio Globale sul Turismo Accessibile.
Anche la Ministra del Turismo, Daniela Santanchè, ha sottolineato l’impegno a “trasformare il panorama turistico italiano in un modello di accessibilità”, riconoscendo l’inclusione come una leva di competitività internazionale.