[vc_row][vc_column][vc_video link=”https://youtu.be/OorZcOzNcgE”][vc_column_text]Antonio Strambaci se n’è andato, la malattia lo ha sconfitto, forse anche la ferocia degli uomini e la loro ingratitudine ha contribuito.
Col mio amico Antonio, ruvido quanto buono di cuore, quando non discutevamo (e litigavamo anche) di lavoro, ci piaceva, davanti a un caffè e le nostre immancabili sigarette, parlare di musica, di rock’n roll.
Antonio era un intenditore e un fan accanito dei Deep Purple; ammirava in particolare il tastierista geniale del gruppo, Jon Lord, e quel lungo, estenuato, brano, diventato un must del gruppo: “Child in time”.
Lord è scomparso una decina d’anni fa, tu ieri, Antonio. Spero che nel cielo degli appassionati di rock, tu lo possa incontrare e metterti a parlare con lui di quel suo strano modo, rivoluzionario, di suonare l’organo hammond, e della “vostra” amata song “Child in time”.
Addio Antonio, dopo gli ultimi pesantissimi anni, ora il riposo ti sia lieve.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]