Il primo cittadino e deputato regionale, al centro di polemiche dopo un articolo nazionale sul nuovo impianto TMB di Melilli, a ruota libera sul suo profilo social
In una lunga e accorata diretta social, il sindaco di Melilli e deputato regionale Giuseppe Carta ha risposto punto su punto alle accuse e alle polemiche sorte attorno al progetto per la realizzazione di un impianto di Trattamento Meccanico Biologico (TMB) nel territorio comunale. Mostrando carte e documenti, Carta ha respinto con forza ogni addebito di conflitto di interessi legato alla sua famiglia, arrivando a lanciare una sfida netta: “Se quello che dico non corrisponde al vero, sono pronto a dimettermi sia da sindaco che da deputato”.
Il primo cittadino ha aperto il suo intervento manifestando stupore per la natura delle critiche ricevute. “Mi aspettavo un dibattito sull’impatto ambientale, sulla tecnologia, sui benefici per i cittadini, e invece si è parlato solo di presunti scandali,” ha esordito Carta, chiarendo subito un punto tecnico fondamentale.
“Il TMB non è un inceneritore, non c’è un forno, non c’è una candela. È un impianto che tratta a freddo il secco non riciclabile, separando la parte pesante da quella leggera, prima che questa venga inviata ai termovalorizzatori. Serve a chiudere le discariche, non a inquinare”.
La ricostruzione della vicenda sui terreni
Il cuore dell’intervento ha riguardato la questione dei terreni individuati per l’opera, al centro di accuse che coinvolgerebbero un suo familiare. Carta ha ricostruito meticolosamente l’iter, supportato da documenti mostrati in diretta.
- L’impulso regionale: A gennaio 2025, la Regione Siciliana ha dato il via al finanziamento di sette TMB pubblici in Sicilia per superare l’era delle discariche.
- La ricerca delle aree: Il Comune di Melilli ha emesso un avviso pubblico per una manifestazione di interesse, cercando terreni idonei nel comparto industriale (ASI).
- Le due proposte: All’avviso hanno risposto due soggetti: un gruppo di privati (la cui proposta è stata scartata per la presenza di vincoli) e la società Costruzioni Sud S.p.A.
- L’asta giudiziaria e l’acquisto del parente: Successivamente, una parte dei beni di Costruzioni Sud è finita in un’asta giudiziaria. A questa asta ha partecipato, insieme ad altri soci, un parente del sindaco, aggiudicandosi una porzione dei terreni.
È qui che Carta ha mostrato gli atti cruciali. “Con un atto di divisione firmato a maggio 2024, ben prima delle polemiche, è stato chiarito che la parte di terreno destinata al mio parente è quella a nord, dove intende realizzare un impianto fotovoltaico, e non quella oggetto dello studio di fattibilità per il TMB”.
Ha inoltre smentito categoricamente l’ipotesi di un futuro affare con l’ente pubblico. “Ho qui le note ufficiali degli uffici comunali, datate oggi. Il Comune di Melilli non ha avviato alcuna procedura di esproprio, non ha stanziato un solo euro e non ha intavolato nessuna trattativa per l’acquisto di quei terreni. È folle pensare che un mio parente compri un terreno a 300.000 euro per poi rivenderlo al Comune a 280.000. È una logica che non sta in piedi”.
“Attacco politico contro una Melilli che cresce”
Per il deputato di Grande Sicilia, l’intera vicenda ha una chiara matrice politica. “Questa polemica è nata per colpire l’immagine di una Melilli che sta crescendo, che va sulla stampa nazionale per le sue bellezze, che stabilizza i lavoratori e che attira investimenti. Evidentemente questo dà fastidio a qualcuno”.
Il sindaco ha concluso annunciando la convocazione di un Consiglio Comunale aperto la prossima settimana, invitando tutti a partecipare per discutere pubblicamente e con la massima trasparenza non solo del TMB, ma dell’intero piano dei rifiuti del territorio. La sua promessa di dimissioni in caso di menzogna resta sul tavolo, a sigillo di una difesa a tutto campo che sposta ora il dibattito nell’aula consiliare.