Aggiornato al 14/02/2025 - 12:50
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Tari e ribassi

Tari, a Siracusa è alta ma non la più alta: siamo in media con la Regione Sicilia

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Il rapporto Uil dipinge un quadro più brutto di quello che è in realtà, in parte smentito dall’Osservatorio di Cittadinanzattiva, anche se resta il problema di aumentare la frazione differenziata al fine di abbassare la tassa sui rifiuti

Secondo i dati del Rapporto 2024 dell’Osservatorio Prezzi e Tariffe di Cittadinanzattiva, la spesa media per la tassa sui rifiuti in Sicilia è di 390€, con Siracusa che si attesta a 398€, in leggero calo rispetto ai 413€ del 2023 (-3,6%), ma ancora al di sopra della media nazionale di 329€.

Catania la più cara d’Italia, segue Trapani

Il capoluogo siciliano più costoso resta Catania, con 594€ annui, la tariffa più alta d’Italia. Seguono Trapani (453€) e Agrigento (428€). Enna, con 266€, è la città con la Tari più bassa della regione.

Nel confronto con il resto d’Italia, il Trentino-Alto Adige si conferma la regione più economica, con una media di 203€, mentre la Puglia è la più costosa con 427€.

Raccolta differenziata: Siracusa sotto il 51%

Oltre ai costi elevati, il rapporto evidenzia anche le criticità nella raccolta differenziata. Se in alcune città siciliane si superano percentuali virtuose, come Ragusa (70,6%), Siracusa resta ferma al 50,4%, ben al di sotto della media nazionale del 65,2%.

Catania e Palermo registrano invece dati allarmanti, con percentuali rispettivamente del 22% e del 15,2%, confermandosi tra le città peggiori d’Italia in termini di gestione dei rifiuti.

L’appello dell’assessore all’Igiene Pubblica Salvo Cavarra  su questo punto è chiaro: “Differenziare bene avrà una ricaduta positiva per tutti, sia in termini ambientali sia di futuri costi della Tari, è importante che tutti facciano correttamente la differenziata”.

Quali soluzioni per abbassare la Tari?

Secondo il rapporto, per ridurre la Tari servirebbero maggiori investimenti nella raccolta differenziata e un miglioramento della gestione del servizio. Le famiglie italiane, inoltre, suggeriscono soluzioni come incentivi in bolletta per chi differenzia correttamente (62,4%) e campagne di sensibilizzazione (40%).

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