Il sindacato evidenzia l’importanza dell’iter autorizzativo per il futuro industriale e la transizione energetica dell’area di Siracusa
L’UGL sottolinea l’importanza dell’iter autorizzativo avviato da Eni per la Valutazione di Impatto Ambientale relativa alla trasformazione del sito industriale di Priolo. Nei giorni scorsi, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha rilasciato la procedibilità dell’istanza per la realizzazione di una bioraffineria e di un impianto di riciclo chimico delle plastiche con la tecnologia Hoop di Versalis.
La fase progettuale era già stata illustrata da Eni, con la nuova bioraffineria prevista nell’area attualmente occupata dall’impianto di etilene di Versalis, che sarà gradualmente smantellato, e in una zona limitrofa destinata a strutture di servizio dello stabilimento. Secondo quanto comunicato dall’azienda, l’impianto avrà una capacità produttiva di 500mila tonnellate all’anno e sarà alimentato prevalentemente da residui e scarti di origine vegetale, grassi animali e oli vegetali.
Oltre alla costruzione dell’impianto Ecofining, saranno realizzate una unità per il pretrattamento delle biomasse e un impianto per la produzione di idrogeno. La bioraffineria di Priolo sarà la seconda in Sicilia, con termine dei lavori previsto entro la fine del 2028.
L’impianto sarà progettato per massimizzare il recupero di materia e garantire un’elevata flessibilità rispetto alla carica alimentata, grazie alla combinazione di un reattore di pirolisi ad alte prestazioni termiche e all’impiego di sistemi di intelligenza artificiale per l’ottimizzazione dei processi produttivi e la misurazione delle proprietà dei polimeri.
L’UGL ha espresso soddisfazione per il piano di trasformazione del sito industriale, annunciato nell’ottobre 2024 e ratificato dall’accordo sottoscritto nel marzo scorso con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Il sindacato sottolinea l’importanza di avviare un confronto con il Governo per discutere il futuro complessivo del polo industriale siracusano, concordando le risorse e le filiere produttive da sviluppare.
Secondo l’UGL, il piano di transizione deve prevedere bonifiche, riconversione industriale e diversificazione produttiva, ponendo al centro la transizione energetica e ambientale dell’area industriale di Priolo.