[vc_row][vc_column][vc_video link=”https://youtu.be/s5xBekwQ5Y0″][vc_column_text]Ci sono canzoni straniere, cioè inglesi o americane come questa di oggi, che per imperscrutabili motivi mi ricordano stagioni della mia vita. Dico imperscrutabili motivi perché sono canzoni che non necessariamente mi piacciono particolarmente, di cui ovviamente non capivo il testo (a volte manco il titolo) ma che comunque stanno lì, incise nella memoria.
Una di queste è “Locomotion” dei Gran Funk Railroad, una band rock americana dei primi anni ’70. La song è trascinante ed ebbe un grande successo. Ma insomma “Walk on the Wilde Side” di Lou Reed è del ‘72, “Sympaty for the devil” degli Stones del ’68 canzoni che stanno nel mio pantheon ma non hanno quella connotazione “marcatempo” che ha la molto meno amata Locomotion.
Potrei dirvi che una funzione del genere ce l’ha anche ad esempio “Eloise” di Barry Ryan (e se ve la ricordate siete anziani) o “In the year 2025” di Zager e Evans o, caso strano perché cantata in francesce, “Lindberg” di Robert Charlebois Louise Forestier.
Insomma dopo questa summa di cose di cui non ve ne può fregare di meno, ascoltate i Gran Funk che invece meritano nonostante il tempo trascorso.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]