Aggiornato al 07/02/2025 - 14:30
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Energia pulita

TAR respinge il ricorso del Comune di Siracusa: via libera al maxi impianto fotovoltaico a Cavadonna

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Il Tribunale Amministrativo Regionale ha confermato l’autorizzazione alla società Lindo S.r.l. per un impianto da 67,421 MWp, respingendo le obiezioni del Comune di Siracusa e Canicattini Bagni

Il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) della Sicilia ha respinto il ricorso presentato dal Comune di Siracusa contro l’autorizzazione rilasciata alla società Lindo S.r.l. per la costruzione di un impianto fotovoltaico a terra nella zona di Cavadonna. L’infrastruttura, della potenza di 67,421 MWp, sarà realizzata su una superficie di oltre 1,1 milioni di metri quadrati, coinvolgendo i territori di Siracusa, Canicattini Bagni e Noto​.

La decisione conferma la validità del Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale (PAUR), rilasciato dall’Assessorato Territorio e Ambiente della Regione Siciliana, che aveva approvato il progetto nel 2022, nonostante le opposizioni espresse dal Comune di Siracusa e da altre amministrazioni locali​.

Tra i punti di contestazione sollevati dal Comune figuravano la compatibilità dell’impianto con le aree agricole, il possibile impatto paesaggistico e ambientale e l’assenza di un’adeguata motivazione nel superare i pareri contrari. Tuttavia, secondo i giudici amministrativi, il procedimento di valutazione di impatto ambientale (VIA) si è concluso positivamente, con l’applicazione di 19 prescrizioni ambientali da rispettare nelle fasi di progettazione ed esercizio​.

Il TAR ha ribadito che la normativa nazionale e comunitaria favorisce la diffusione delle energie rinnovabili, consentendo l’installazione di impianti fotovoltaici anche in zone agricole, purché si tenga conto delle tradizioni agroalimentari locali, della biodiversità e del paesaggio​.

Con questa sentenza, la realizzazione dell’impianto fotovoltaico di Cavadonna potrà ora procedere senza ulteriori ostacoli amministrativi. Un progetto che, secondo la società Lindo S.r.l., contribuirà alla transizione energetica della Sicilia, ma che continua a suscitare perplessità tra le amministrazioni locali e le associazioni ambientaliste.

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