Aggiornato al 10/10/2025 - 19:01
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Catania, rimossi 52 relitti dal porto: completata la bonifica delle banchine

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Autorità Sistema Portuale Sicilia Orientale conclude operazione recupero dopo decenni abbandono. Tecnologie avanzate per pulizia. Prossima tappa Augusta, scalo sei volte più grande

Cinquantadue relitti sono stati recuperati dal porto di Catania nell’ambito di un’operazione di bonifica che ha liberato le banchine da imbarcazioni abbandonate per anni. L’intervento, portato avanti dall’Autorità di Sistema Portuale della Sicilia Orientale, segna la conclusione di una fase importante nella riqualificazione dello scalo catanese.

Le operazioni hanno richiesto l’impiego di tecnologie specializzate per il recupero di natanti in stato di abbandono che occupavano spazi lungo le banchine. Si tratta di relitti che in alcuni casi giacevano lì da decenni, testimonianza di una gestione poco attenta del patrimonio portuale e dell’ambiente marino circostante.

L’investimento sostenuto ha permesso non solo di liberare aree strategiche per le attività portuali, ma anche di avviare un percorso di rispetto verso il mare, considerato dall’ente portuale un bene collettivo da preservare. L’accumulo di imbarcazioni dismesse aveva trasformato parti del porto in una sorta di deposito di materiali in disuso, una situazione incompatibile con lo sviluppo che lo scalo sta vivendo.

Con la conclusione della fase catanese, l’Autorità di Sistema ha già messo nel mirino il porto di Augusta, uno scalo che presenta dimensioni decisamente superiori. La superficie del porto augustano supera di sei volte quella di Catania, un dato che fa comprendere l’entità dell’impegno che attende i tecnici dell’ente portuale nei prossimi mesi.

L’operazione di bonifica ad Augusta si preannuncia più complessa non solo per l’estensione dell’area, ma anche per la presenza di un numero potenzialmente maggiore di natanti abbandonati. Il porto di Augusta, infatti, rappresenta uno degli scali più importanti del Mediterraneo e negli anni ha visto accumularsi situazioni di degrado che ora richiedono interventi risolutivi.

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