All’Urban Center di Siracusa si riscopre il Sabir, antica lingua della pace e dell’inclusione, grazie a un convegno promosso da Carmelo Miduri e Siracusa Città Educativa
Una conferenza per riscoprire il Sabir, la lingua franca che per secoli ha unito i popoli del Mediterraneo, definita oggi “lingua della pace e dell’inclusione”. Appuntamento venerdì 2 maggio alle 17.30 presso l’Urban Center di Siracusa.
C’era una lingua che poteva davvero diventare il vero Esperanto del Mediterraneo. Per molti secoli, lo è stata. Si tratta del Sabir, noto anche come Lingua Franca Mediterranea, utilizzato in passato da marinai, pescatori, e commercianti nei principali porti del bacino mediterraneo, inclusi quelli di Siracusa e Augusta.
Oggi quasi dimenticato, il Sabir torna al centro dell’attenzione grazie a una conferenza organizzata da Carmelo Miduri per Siracusa Città Educativa, in programma venerdì 2 maggio alle ore 17.30, presso l’Urban Center di via Nino Bixio a Siracusa.
Durante l’incontro, lo stesso Miduri, giornalista e studioso della materia, ripercorrerà la storia di questa affascinante lingua mista. Insieme a lui Giuseppe Costa, noto anche come Gilgoph, che approfondirà gli aspetti culturali e inclusivi di un idioma capace di connettere genti di diversa provenienza geografica e religiosa.
Il Sabir era infatti un melting pot linguistico, composto da siciliano, veneziano, arabo, spagnolo e turco, tra gli altri. Con un vocabolario essenziale ma efficace, permetteva a interlocutori europei e africani di comunicare in ambito commerciale, sociale e umano.
Il convegno includerà anche un momento di particolare suggestione spirituale: la recita del Padre Nostro in lingua Sabir, accompagnata da musica, eseguita da don Andrea Pitrolo, parroco di San Gaetano a Portopalo.