[vc_row][vc_column][vc_video link=”https://youtu.be/jgcXb75m8pE”][vc_column_text]Fabio Concato non è fra i miei cantanti preferiti, le sue song più note da “Domenica bestiale” a “Fiore di maggio” non mi esaltavano a suo tempo e con gli anni il giudizio non è cambiato (salvo giusto “Zio Tom”). Ma c’è una sua canzone deliziosa, una delle prime, eredità di quando faceva il cabarettista al Derby, che mi fa morire. Si intitola “A Dean Martin” e racconta dell’incontro in Italia del celebre attore con un travestito che Dean in un primo momento scambia per una graziosa “bambolina” e corteggia ricevendo in cambio prese in giro esilaranti che non si spiega, fino quando capisce chi è la “colombina” che ha di fronte.
“Vorrei sapere perché non mi vuoi
ho tutti i denti, sono sano e
americano
sono conservatore
e anticomunista ti basta?
Faccio l’artista.
Quanto pelo hai sul petto
ora che ti guardo meglio
sembri proprio un ometto.
Hai la barba, il collo grosso
ora ridi fino a pisciarti addosso.
Con tutti i negri perche proprio me
che sono bianco e pulito come un giglio
amo le donne e le faccio impazzire
povero Martin, meglio ripartire
La song uscì nel ’77, nessuno conosceva Concato ed erano tempi accesi e ironici, passava sulle prime radio libere e io la imparai a memoria.
Se ve la siete persa, imparatela anche voi.
Povero Martin, meglio ripartire.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]