Anche contro il Cosenza gli azzurri hanno confermato le difficoltà realizzative che hanno caratterizzato questo inizio di stagione: Contini ha sciupato troppo, Capanni non ha inciso
Per spiegare le difficoltà del Siracusa in questo inizio di stagione serve ricorrere a un gioco di parole: alla squadra di Turati mancano i punti dalle punte.
Contro il Cosenza gli azzurri hanno dato seguito alla buona prestazione che, contro il Potenza nell’infrasettimanale, aveva portato in dote la prima vittoria, senza però raccogliere punti. Il Siracusa ha superato la crisi identitaria, ma per forza di cose si trova ancora all’interno di quella dei risultati, considerate le sei sconfitte in sette partite e l’ultimo posto in classifica in compartecipazione con il Sorrento.
Domenica al De Simone, nella sfida contro il Cosenza, Candiano e compagni hanno occupato la trequarti di campo avversaria per lunghi tratti, cambiando continuamente il versante di gioco e sfruttando il lavoro degli esterni: occasioni potenziali create tante, finalizzazione poca. Contini, schierato titolare da Turati nelle ultime due partite – anche se, contro il Potenza, la sua partita è durata appena un quarto d’ora per un problema fisico – non è quasi mai riuscito a rendersi pericoloso. Totalmente fuori dalla manovra nel primo tempo, spesso isolato e incapace di fare sponda per centrocampisti ed esterni, l’ex Virtus Verona ha sciupato due occasioni importanti per fare gol: nel primo tempo, da ottima posizione, non ha centrato la porta, mentre nella ripresa ha trovato il portiere Vettorel a dire di no sul tap in. L’altro attaccante Capanni, mandato in campo dopo poco più di un’ora di gioco, non è riuscito invece a trovare il ritmo della partita, chiudendo con pochi tocchi e nessuna occasione creata. Eppure nelle ultime partite il brasiliano aveva dato un buon contributo in termini di lavoro offensivo, potendo contare anche su una buona fisicità nel duello con i difensori, per questo ha sorpreso non poco la scelta di Turati di mandarlo inizialmente in panchina nelle ultime due uscite.
Considerando i numeri, dei quattro gol segnati sinora dal Siracusa solo uno – appunto Capanni, contro il Monopoli – è stato siglato dagli attaccanti. Gli altri sono arrivati da due difensori – Pacciardi e Puzone – e un autogol fortunoso che ha aperto la rimonta contro il Potenza. Anche per questo, semplificando all’osso il discorso, domenica tra Siracusa e Cosenza ha vinto l’unica squadra in cui hanno segnato gli attaccanti, nello specifico l’ex Mazzocchi.
In attesa del rientro di Molina nel reparto offensivo, e in vista del derby di domenica, Turati dovrà studiare il modo per rendere più partecipi del gioco le punte e valorizzare ulteriormente la mole di lavoro offerta dagli esterni titolari Valente e Guadagni. In quasi tutti i reparti, infatti, l’allenatore ha dimostrato di aver creato quello zoccolo duro di nove/dieci uomini a cui ha dimostrato di non voler rinunciare: l’ultimo, in ordine di tempo, ad esservi entrato è stato il giovane Gudelevicius, apprezzato sia contro il Potenza sia contro il Cosenza. Nell’undici titolare ballano solo il ruolo di prima punta e, di conseguenza, quello di trequartista nel 4-2-3-1 schierato da Turati.
Anche in questo caso i giocatori che possono occupare la posizione sono più di uno, e con caratteristiche altrettanto diverse. Se Limonelli sembra quello di adeguato per la capacità di abbassarsi quando la squadra non ha il possesso del pallone e partecipare attivamente alla fase difensiva, la scelta – domenica – di schierare in quel ruolo Parigini potrebbe tornare utile anche in futuro. Anche Gudelevicius potrebbe essere una scelta, in ottica conservativa e a seconda del risultato.
La settimana degli azzurri si è aperta con diversi interrogativi, e domenica al Massimino è in programma la sfida contro il Catania che, in questo avvio di campionato, ha subito solo 5 reti in 7 partite. Per Siracusa e i suoi tifosi è già iniziato il countdown pre derby. Per mister Turati, oltre agli inevitabili risvolti emotivi sulla partita, sarà tempo di prove e di scelte.