I coordinatori di Sinistra Futura Sicilia e Siracusa lanciano l’allarme sulla crisi industriale, occupazionale ed economica della provincia: “Situazione grave, necessario un tavolo nazionale permanente”
Dati occupazionali e industriali allarmanti arrivano dall’area industriale di Siracusa, dove, secondo quanto dichiarato da Pippo Zappulla e Antonino Landro di Sinistra Futura Sicilia e Sinistra Futura Siracusa, la provincia sta vivendo “un arretramento pesante in sviluppo, ambiente e occupazione”.
Nel comunicato congiunto, i due coordinatori sottolineano come “ogni giorno si aggiunge un tassello nuovo” che evidenzia una crisi “sempre più marcata e profonda” dell’area industriale e dell’economia provinciale.
Tra le situazioni più critiche viene citato il futuro incerto dell’Ias, la chiusura della chimica da parte di Eni–Versalis, l’attesa per la bioraffineria, e il rischio di pignoramento della proprietà e delle attività dell’Isab. A questo si aggiunge la “perdita secca di oltre 800 addetti” nell’indotto tra metalmeccanici, edili e servizi nel solo 2025.
A rendere il quadro ancora più difficile, secondo Zappulla e Landro, i dati della Cgia di Mestre che attribuiscono alla provincia di Siracusa “la percentuale più alta di procedure di cassa integrazione”, con un +88% nei primi sei mesi del 2025.
I rappresentanti di Sinistra Futura evidenziano come la crisi industriale non sia compensata da altri settori economici: “Un modello economico forte ha bisogno di uno sviluppo armonico e plurisettoriale”. Dati “controversi” del turismo, insieme alle difficoltà del commercio, del terziario e dei servizi, mostrano che “ad arretrare pericolosamente è l’intera economia provinciale”.
Nel comunicato si critica anche l’atteggiamento di “parlamentari e ministri che affermano che tutto va bene e che la situazione è sotto controllo”. “Ci chiediamo di cosa parlano – scrivono Zappulla e Landro – delle procedure di cassa integrazione o dei tantissimi giovani e lavoratori costretti a cercare lavoro altrove, anche tra le professionalità più alte?”.
I due coordinatori chiedono inoltre “un concreto progetto per la riconversione sostenibile del Polo industriale siracusano”, indicando la necessità di chiarire “tempi, investimenti, risorse pubbliche e private, e garanzie per il mantenimento dei livelli occupazionali diretti e dell’indotto”.
“Un conto è non creare allarmismo – affermano – altro è anestetizzare un territorio con effetti speciali immaginari e scenari produttivi generici mentre tutto va in direzione opposta”.
Zappulla e Landro ribadiscono infine la necessità di istituire “un tavolo permanente al Governo nazionale con le grandi committenti, le parti sociali e le istituzioni locali e regionali”, evidenziando come alla crisi industriale si stia ormai sommando “una crisi economica diffusa nel commercio e nell’artigianato, con un progressivo impoverimento delle famiglie”.
Nel concludere, criticano “l’assenza del Sindaco di Siracusa sulle vicende più importanti” e si rivolgono al Presidente della Provincia, chiedendo di “convocare una riunione urgente e necessaria” per affrontare una situazione definita “grave e preoccupante”.






