Aggiornato al 03/11/2025 - 17:01
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Ponte sullo Stretto, Scerra (M5S) dopo la bocciatura: “Restituire i fondi FSC a Sicilia e Calabria”

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Scerra chiede al Governo di sospendere i finanziamenti per il Ponte e restituire i fondi FSC a Sicilia e Calabria “per opere concrete come la Siracusa-Gela e le reti idriche”

“Dopo la bocciatura della Corte dei Conti, il Governo sospenda ogni ulteriore finanziamento per il Ponte sullo Stretto ma soprattutto restituisca alla Sicilia ed alla Calabria le risorse FSC sottratte e destinate ad opere strategiche come il completamento della Siracusa-Gela e l’efficientamento delle reti idriche”. E’ la richiesta del parlamentare Filippo Scerra (Movimento 5 Stelle), contenuta in una apposita interrogazione rivolta al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro per gli Affari europei ed al Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti.

“Come tutti sanno, la Corte dei Conti ha respinto la delibera CIPESS che avrebbe dovuto assegnare una quota significativa delle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione 2021-2027 a un’infrastruttura, il Ponte sullo Stretto, la cui fattibilità continua a essere fortemente contestata da istituzioni nazionali ed europee”, ricorda Scerra.
“Si tratta di fondi che dovevano servire a finanziare interventi realmente necessari per i cittadini siciliani e calabresi, fondamentali per la modernizzazione dei trasporti interni, la messa in sicurezza del territorio e la riduzione dei divari territoriali del Mezzogiorno. Le criticità tecniche, procedurali e finanziarie evidenziate dalla Corte dei Conti e dalla Commissione europea dimostrano invece l’approssimazione e l’impreparazione con cui il Governo ha gestito questa vicenda. Ecco perché ho chiesto all’esecutivo Meloni di sospendere ogni ulteriore stanziamento o impegno finanziario relativo al Ponte sullo Stretto e di ripristinare la quota parte delle risorse FSC spettanti a Sicilia e Calabria, destinandole a progetti concreti e immediatamente realizzabili per lo sviluppo infrastrutturale, economico e sociale delle due regioni, nel rispetto della Costituzione e delle normative europee. Basta sventolare la bandiera di un progetto privo di copertura tecnica e finanziaria. Se si vuole il bene del Sud – conclude Scerra – si investa piuttosto in infrastrutture utili e realizzabili”.

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