La salmonellosi è un’infezione che colpisce l’apparato gastrointestinale ed è causata da batteri del genere Salmonella. L’uomo si ammala attraverso il consumo di alimenti o acqua contaminati o tramite contatto con animali infetti, è molto rara l’infezione da persona a persona.
Le infezioni da salmonella rappresentano la seconda causa più frequente di infezioni trasmesse dagli alimenti all’uomo in Europa.
Esistono circa 2500 tipi di salmonelle che provocano gastroenteriti.
Dopo l’ingestione, le salmonelle si moltiplicano nel tratto intestinale ed invadono la mucosa. L’infezione e la sua gravità dipendono dalla quantità di salmonelle ingerite e dallo stato di salute della persona: può presentarsi in forma così leggera da non causare disturbi (asintomatica) oppure provocare diarrea, vomito, febbre e crampi addominali (gastroenterite) dopo circa 8–72 ore dall’ingestione.
Tra i disturbi causati dalla salmonellosi:
- brividi
- mal di testa
- presenza di sangue nelle feci
- diarrea
- vomito
- febbre
- crampi addominali
La salmonellosi guarisce, di solito, in pochi giorni ma, in alcuni casi, gli episodi diarroici possono essere così frequenti da provocare disidratazione, che si manifesta con la riduzione della frequenza ad urinare, bocca e lingua secche, ridotta lacrimazione e occhi infossati.
In questa circostanza, soprattutto se i disturbi sono molto debilitanti, la persona è anziana o molto giovane, o ha altre malattie che possono aggravare la situazione, può essere necessario il ricovero in ospedale.
La salmonellosi si contrae nella maggioranza dei casi consumando cibi contaminati crudi o poco cotti.
I cibi che più comunemente possono contenere il batterio sono:
- carni crude o poco cotte
- uova crude o salse e dolci, preparati con uova crude
- latte non pastorizzato e formaggi freschi fatti con latte non pastorizzato
- frutta e vegetali, irrigati con acqua contaminata
Solitamente i cibi contaminati da salmonella non presentano alterazioni evidenti, sia dell’aspetto che delle proprietà organolettiche (odore, sapore, consistenza).
In caso l’alimento contaminato sia consumato da più persone (in caso di consumo in ristoranti, mense o perché distribuito su larga scala, ad esempio nei supermercati) si possono avere epidemie di salmonellosi, con più persone infette. In questo caso è importante che i casi siano segnalati alle autorità sanitarie locali per consentire il loro intervento ed il blocco della diffusione degli alimenti contaminati.
Nelle forme gastroenteriche senza complicazioni – secondo ISS – l’infezione si risolve generalmente in 4-7 giorni e non necessita di cure particolari tranne il mantenimento di una buona idratazione, con soluzioni orali reidratanti, per compensare la perdita di acqua e sali minerali che avviene con il vomito e la diarrea. In generale, gli antibiotici non vengono prescritti, anche per il rischio che prolunghino il tempo di eliminazione del batterio attraverso le feci. Si sconsiglia anche l’uso di farmaci antidiarroici per non rallentare il naturale meccanismo di difesa usato dall’organismo per espellere i germi. In caso di diarrea persistente per più giorni, febbre o disidratazione, ci si deve rivolgere al proprio medico che prescriverà la terapia più appropriata. Il ricorso al medico è indicato anche nel caso di infezione in bambini, persone anziane o immuno-compromesse.