Accadeva oggi, 5 luglio 1946, nasce il costume a 2 pezzi Bikini, dal nome dall’atollo dove fu sperimentata la bomba atomica. “Una ragazza in Bikini è come avere una pistola carica sul tuo tavolino da caffè, non c’è niente di sbagliato in loro, ma è difficile non pensarci.”Keillor
E’ il 1946, quando lo stilista Louis Reard, crea questo completino composto da due triangoli con relative bretelle di sostegno, a coprire il seno, e una mutandina che fu ritenuta scandalosa, per l’epoca. Fu il francese Jacques Heim, che lo lanciò a Parigi alla piscina Molitar il 5 luglio di quell’anno.
Lo slip che lasciava scoperto l’ombelico, fu uno shock.
Nessuna modella era disposta ad indossarlo, pertanto fu ingaggiata una spogliarellista del casinò di Parigi, Micheline Bernardini, che lo indossò per la prima volta. Il primo nome fu atome e poi sostituito con bikini, per via della coincidenza con le prime esplosioni atomiche sperimentate sull’atollo Bikini nelle isole Marshall. Gli ideatori giocarono con il richiamo agli effetti esplosivi del nuovo costume da bagno.
Il bikini era considerato un oltraggio al comune senso del pudore e comunque scandaloso per la maggioranza, tanto che l’allora ministro degli interni onorevole Scelba ordinò che poliziotti in divisa, muniti di metro da sarto, battessero le spiagge italiane per controllare che l’altezza della mutandina fosse regolamentare.