Aggiornato al 16/07/2025 - 16:43
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Penisola Maddalena, di Grésy: “Sentenza TAR positiva, avanti con determinazione. Basta ostruzionismo”

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Il rappresentante di Elemata Maddalena chiarisce: “Respinte le istanze di Legambiente, serve solo un’integrazione formale sulla VINCA”. L’attacco: “Per colpa del ‘no a tutto’ sono fuggiti 300 milioni di investimenti”

“Contrariamente a quanto strumentalmente affermato, la sentenza del TAR è da considerarsi ampiamente satisfattiva”. Con queste parole, il Marchese Emanuele di Grésy, rappresentante della società Elemata Maddalena, interviene per fare chiarezza sulla riqualificazione della Penisola Maddalena e conferma la volontà di procedere con il progetto.

La sentenza del TAR: “Respinte le istanze di Legambiente, progetto legittimo”

Commentando le “fuorvianti interpretazioni apparse su alcuni organi di stampa”, di Grésy, supportato dal suo legale, l’Avv. Andrea Scuderi, chiarisce i punti chiave della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale sul ricorso presentato da Legambiente. Secondo la società, il TAR ha:

  • Respinto nella loro totalità i punti essenziali del ricorso, confermando la piena legittimità dell’operato su aspetti cruciali.
  • Riconosciuto la corretta qualificazione dell’intervento come ristrutturazione di immobili vetusti e la legittima destinazione d’uso.
  • Stabilito l’assenza dei presunti difetti di istruttoria lamentati dai ricorrenti.

“L’unico aspetto parzialmente accolto,” spiega di Grésy, “riguarda un vizio procedurale sulla Valutazione di Incidenza Ambientale (VINCA), ma anche qui il Tribunale ha chiarito che la competenza è del Comune di Siracusa e non della Regione, richiedendo una semplice integrazione formale della motivazione, rendendola esplicita invece che implicita. Un adempimento che non inficia la sostanza e la validità del progetto.”

L’attacco all’ostruzionismo: “Fuggiti 300 milioni di investimenti”

Il Marchese di Grésy definisce la vicenda “l’ennesimo tentativo di sabotare lo sviluppo di Siracusa attraverso una narrazione parziale e pretestuosa”. “Per oltre 15 anni,” prosegue, “un’area edificabile dal 1973, acquistata regolarmente all’asta dallo Stato, è tenuta in ostaggio da un ostruzionismo sterile che ha già causato la fuga di investitori internazionali per 300 milioni di euro, tra cui Four Seasons e Carlyle. Tutto questo in nome di un ambientalismo ideologico che non ha mai prodotto una singola proposta alternativa.”

Di Grésy ha inoltre colto l’occasione per smentire nuovamente le notizie false sul suo conto, confermando di non essere mai stato indagato in Italia e che un procedimento svizzero si è concluso da mesi con l’integrale risarcimento delle parti civili.

“Avanti con determinazione per un futuro sostenibile”

“Ho sempre agito con la massima trasparenza, mettendoci il mio nome, la mia faccia e i miei capitali,” conclude il Marchese. “Il nostro obiettivo non è mai cambiato: realizzare un modello di sviluppo moderno, aperto e sostenibile che porti valore a Siracusa. Continueremo a lavorare con ancora maggiore determinazione. La domanda che i siracusani dovrebbero porsi è: chi sta davvero danneggiando questa terra? Chi cerca di costruire o chi si impegna a bloccare tutto?”

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