Dopo rinvio Conferenza Servizi, dibattito su impatto ambientale
Siracusa, 8 febbraio 2025 – Oggi, presso la sede di Sinistra Italiana, si è tenuta una riunione in seduta aperta dedicata al Centro Comunale di Raccolta (CCR) della Mazzarrona e alla qualità dei servizi pubblici nel quartiere. L’incontro ha visto la partecipazione dei membri del Coordinamento Comunale di SI, di numerosi cittadini residenti e di importanti esponenti politici, tra cui Michele Mangiafico, Marco Gambuzza e l’Assessore Comunale Cavarra.
Le Preoccupazioni della Comunità
Durante il lungo e articolato dibattito, sono emersi diversi punti chiave di riflessione:
- Impatto ambientale: timori relativi alle possibili ripercussioni del CCR sulle abitazioni della Mazzarrona.
- Trasparenza e funzionamento: necessità di chiarimenti sulla costruzione e gestione del centro di raccolta.
- Strategia a lungo termine: mancanza di una visione organica per la gestione dei rifiuti a Siracusa.
Secondo Sinistra Italiana, una città come Siracusa non può affrontare il problema della raccolta e gestione dei rifiuti con un approccio estemporaneo o occasionale.
“La fretta di spendere i fondi del PNRR non deve portare a decisioni affrettate che potrebbero danneggiare la collettività in futuro.”
Il Ruolo dei CCR e la Raccolta Differenziata
I CCR rappresentano un nodo fondamentale per il miglioramento della raccolta differenziata, ma Sinistra Italiana solleva perplessità sulle modalità di attuazione del progetto. La realizzazione del nuovo CCR deve essere inserita in una strategia complessiva per evitare che si trasformi in un’opera isolata, percepita dai residenti come un’imposizione dall’alto.
Questo rischio è particolarmente rilevante per la Mazzarrona, quartiere che già paga un prezzo altissimo a causa della sua condizione periferica.
Richiesta di un Consiglio Comunale Straordinario
A seguito del rinvio della Conferenza dei Servizi sul CCR della Mazzarrona, il Coordinamento Comunale di Siracusa di Sinistra Italiana chiede ufficialmente all’Amministrazione Comunale di convocare un consiglio comunale aperto e straordinario per discutere del progetto.
I 90 giorni a disposizione dopo il rinvio offrono l’opportunità di avviare un confronto pubblico, garantendo chiarezza e coinvolgimento della cittadinanza.