Dopo l’invito lanciato dall’on. Gennuso, arrivano le aperture convinte di Giuseppe Carta e Carlo Auteri: entrambi chiedono dialogo, inclusività e regole condivise, ma da tutti i fronti manca la necessaria autocritica su cui ripartire
L’ultimo appello all’unità del Centrodestra a Siracusa, in ordine cronologico, è arrivato questa mattina dal deputato regionale di Forza Italia Riccardo Gennuso. Il tavolo unico del Centrodestra, come più volte sottolineato anche dalla Lega di Giovanni Cafeo, appare in provincia periodicamente come il Bigfoot, noto anche con l’appellativo di abominevole uomo delle nevi: tutti ne parlano in qualche modo ma nessuno, nei fatti, l’ha mai visto.
L’uscita di Gennuso arriva tra l’altro forse nel momento più basso della storia recente del Centrodestra, un periodo in cui insulti personali, allusioni e insinuazioni, con ogni mezzo possibile, sono diventate il linguaggio ufficiale della politica. Un vero e proprio squallore che ha come conseguenza l’ulteriore allontanamento dei cittadini delle vicende che invece dovrebbero interessarli come comunità.
Il Centrodestra si è dimostrato in questi ultimi anni il principale nemico di sé stesso, incapace di organizzarsi e formulare alternative di governo o anche, in certi casi, proporre semplici candidature unitarie. Personalismi, strategie e giochi di pseudo-potere hanno prevalso sulla naturale inclinazione all’unità che, tradizionalmente, ha sempre portato le compagini conservatrici alla vittoria elettorale.
Oggi ci riprova nuovamente Forza Italia, il partito mediatore per eccellenza, ma i presupposti, visto il livello di astio raggiunto, non sono dei più positivi. Se non si fa un passo indietro e un “bagno di umiltà”, partendo dalla necessaria autocritica, difficilmente si potrà andare avanti e provare a raggiungere l’agognata unità.
Le dichiarazioni di Giuseppe Carta e Carlo Auteri
L’on. Giuseppe Carta ha espresso il proprio pieno supporto all’iniziativa, sottolineando la necessità di un tavolo aperto e inclusivo.
“È fondamentale – afferma Carta – che questo tavolo non sia esclusivo, ma aperto al civismo e a tutti coloro che, con serietà e coscienza, amministrano con ideologie centriste moderate e cattoliche. Credo fermamente che la nostra forza risieda nella capacità di unire le diverse sensibilità, creando un punto di convergenza che permetta di lavorare insieme per il bene delle nostre comunità”.
Carta pone l’accento anche sulla programmazione condivisa:
“Una programmazione costante e condivisa, che possa produrre risultati tangibili e duraturi”, precisa, aggiungendo che una simile pratica, non ancora consolidata nella provincia di Siracusa, potrebbe rappresentare “un’opportunità per discutere e progettare il futuro della provincia, promuovendo un dialogo costruttivo tra tutte le forze politiche, civiche e sociali”.
“Sono pronto a sedermi con chiunque condivida questi valori e questa visione”, conclude il deputato.
Allo stesso modo, anche Carlo Auteri, deputato della Democrazia Cristiana, accoglie con favore l’iniziativa, ma pone con chiarezza alcune condizioni.
“Accolgo con convinzione l’appello lanciato oggi dall’onorevole Gennuso: è un gesto nobile e intelligente, che merita attenzione e seguito. Ma per costruire davvero un percorso comune, serve mettere al centro una parola che oggi più che mai dovrebbe guidarci tutti: rispetto”.
Auteri collega simbolicamente il concetto alla prima prova dell’Esame di Stato, che ha trattato proprio il tema del rispetto:
“Una coincidenza che deve far riflettere anche chi fa politica – aggiunge – perché non c’è futuro comune senza il rispetto per le persone, per i ruoli e per le idee diverse dalle proprie. Non ho mai alimentato lo scontro e non lo farò adesso, ma è necessario stabilire alcune regole chiare, prima di sedersi a un tavolo. La prima è quella dell’educazione reciproca, anche quando si hanno visioni diverse. Basta con le etichette infamanti a chi non la pensa allo stesso modo. Basta con la personalizzazione delle critiche. In politica ognuno ha il diritto di portare avanti la propria visione, ma senza scadere nella denigrazione”.
Pur riconoscendo divergenze politiche con gli altri attori del centrodestra, Auteri riconosce un metodo di dialogo consolidato:
“Abbiamo sempre trovato la quadra, senza mai scendere sul piano personale. Questo è il metodo che va recuperato. Solo così si può parlare di futuro. Solo così si può davvero ricomporre il centrodestra”, afferma.
E conclude: “Se da oggi si sceglie la via del rispetto, domani possiamo già sederci tutti attorno a un tavolo”.