Aggiornato al 01/11/2025 - 10:53
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Concorso Magistratura 2026: bando per 450 posti, domande entro il 24 novembre

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Il Ministero della Giustizia apre le selezioni per magistrati ordinari: ammessi anche neolaureati in Giurisprudenza senza tirocinio obbligatorio

Il Ministero della Giustizia ha pubblicato il bando ufficiale del Concorso in Magistratura 2026, che prevede la selezione di 450 magistrati ordinari. Si tratta di una delle opportunità più attese nel panorama dei concorsi pubblici italiani, con alcune novità significative rispetto alle edizioni precedenti che ampliano la platea dei potenziali candidati.

La scadenza per la presentazione delle domande è fissata al 24 novembre 2025, con procedura esclusivamente telematica attraverso il portale del Ministero della Giustizia.

Apertura ai neolaureati: niente tirocinio obbligatorio

Una delle principali novità del bando riguarda l’accesso diretto per i laureati in Giurisprudenza, compresi i neolaureati, che potranno partecipare senza l’obbligo di tirocinio, scuola di specializzazione o abilitazione forense.

Oltre ai giovani laureati, possono presentare domanda:

  • magistrati amministrativi e contabili
  • procuratori dello Stato senza sanzioni disciplinari
  • dipendenti pubblici con qualifica dirigenziale o appartenenti all’area C con almeno cinque anni di anzianità
  • docenti universitari di materie giuridiche
  • avvocati e abilitati alla professione forense
  • magistrati onorari con almeno sei anni di servizio senza demerito

Il requisito base rimane il possesso di una laurea in Giurisprudenza conseguita in un corso di durata non inferiore a quattro anni, oltre ai requisiti previsti dalle leggi vigenti.

Requisiti generali di ammissione

Per accedere al concorso è necessario soddisfare i seguenti requisiti:

  • essere cittadini italiani
  • godere dei diritti civili
  • avere condotta incensurabile
  • essere idonei fisicamente all’impiego
  • essere in regola con gli obblighi di leva
  • non essere stati dichiarati non idonei per quattro volte nei precedenti concorsi
  • versare il diritto di segreteria di 50 euro tramite PagoPA

Come presentare domanda entro il 24 novembre

La domanda di partecipazione deve essere inviata esclusivamente online attraverso il sito del Ministero della Giustizia entro il 24 novembre 2025.

La procedura prevede:

  1. Collegamento al portale ufficiale del Ministero della Giustizia
  2. Accesso con SPID di secondo livello, CIE o CNS
  3. Compilazione del modulo online e allegato della ricevuta di pagamento del contributo di segreteria

Tutte le comunicazioni ufficiali relative al concorso saranno inviate all’indirizzo email indicato in fase di registrazione, che dovrà quindi essere valido e costantemente monitorato.

Struttura delle prove: scritti e orale in modalità telematica

Il concorso si articola in una prova scritta e una prova orale, entrambe di carattere altamente selettivo.

Prova scritta

La fase scritta consiste nello svolgimento di tre elaborati teorici su:

  • diritto civile
  • diritto penale
  • diritto amministrativo

Ogni prova ha una durata di otto ore e sarà consentita la consultazione di codici, leggi e decreti. Per accedere alla fase orale è necessario ottenere almeno 12/20 in ciascuna prova scritta.

Prova orale

L’esame orale verterà su un ampio ventaglio di materie giuridiche:

  • diritto civile, penale, amministrativo, costituzionale e tributario
  • diritto commerciale, fallimentare, del lavoro e della previdenza sociale
  • diritto comunitario e internazionale
  • informatica giuridica e ordinamento giudiziario

È inoltre previsto un colloquio in lingua straniera (inglese, francese, spagnolo o tedesco). Le prove orali si terranno in modalità telematica.

Criteri di valutazione e punteggi minimi

Per risultare idonei al concorso è necessario:

  • ottenere almeno 6/10 in ogni materia orale
  • raggiungere la sufficienza nel colloquio linguistico
  • totalizzare un punteggio complessivo minimo di 108 punti

La commissione valuterà non solo la preparazione tecnico-giuridica, ma anche la capacità argomentativa, la chiarezza espositiva e la dimostrazione di una visione sistemica del diritto.

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