[vc_row][vc_column][vc_video link=”https://youtu.be/s9GPwgfbP2Y”][vc_column_text]E niente, non ce la faccio a scegliere song che siano avulse da quello che sta accadendo in Ucraina. Non so se abbia un senso per una rubrica di canzonette. Ma chi se ne frega se ha un senso. Per me ha un senso inevitabile perché questa guerra me la sento dentro, anche se sono a Roma in una comoda casa davanti la tastiera di un Mac e le bombe vere non mi scoppiano vicino. 

E allora oggi la song che ho scelto è una canzone bellissima di Franco Battiato, una delle poche sue in siciliano, la più famosa: “Stranizza d’amuri”, che racconta di un amore adolescenziale nel catanese ai tempi della seconda guerra mondiale. 

E’ una song tenerissima e struggente. C’è la Sicilia antica quella del “vaddune da Scammacca”, dei “carritteri”, della “Litturina da Cicummetnea”, dei ragazzini che andavano “a caccia di lucettuli” e c’è la guerra. 

Ma c’è soprattutto l’amore, l’amore struggente, il primo amore che sconvolge, appunto la “stranizza d’amuri”, così forte che prevale “cu tuttu ca fora c’è a guerra, cu tutti ca fora si mori”.

E io dedico questa canzone a tutti i ragazzi ucraini innamorati che si amano appassionatamente “cu tuttu ca fori si mori”.

Stranizza d’amuri anche a Kiev.  

https://youtu.be/s9GPwgfbP2Y[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]