Aggiornato al 09/04/2025 - 08:47
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Consulta Giovanile di Siracusa, salta l’elezione del Presidente: “Fallimento annunciato, maggioranza allo sbando”

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Dissenso da parte di associazioni e partiti giovanili: “Processo viziato nella forma e nel merito, la Consulta va ripensata radicalmente

La Consulta Giovanile Comunale di Siracusa è ufficialmente in stallo. L’assemblea convocata per martedì 8 aprile 2025 per l’elezione del nuovo presidente si è conclusa senza risultato. Il candidato unico, Nicolò Saetta (delegato dell’associazione A Viso Aperto), non ha raggiunto il quorum di 33 voti, necessario per l’elezione in seconda convocazione.

A spiegare le ragioni del mancato quorum sono i rappresentanti di associazioni e partiti giovanili dissidenti, che già nelle scorse settimane avevano manifestato perplessità rispetto alla gestione dell’organo.

“Abbiamo scelto consapevolmente di non partecipare alla votazione, in segno di protesta verso un processo che riteniamo viziato nella forma e nel merito, e che non abbiamo voluto legittimare con la nostra presenza”, si legge nel comunicato firmato dai rappresentanti dissidenti.

Le critiche rivolte al candidato riguarderebbero in particolare il suo precedente mandato da presidente:

“In occasione di un incontro con il candidato unico a Presidente, Nicolò Saetta, avevamo chiaramente sottolineato la nostra opinione circa la sua inadeguatezza a ricoprire nuovamente tale incarico, già svolto in passato con risultati insoddisfacenti, che a nostro avviso non hanno lasciato alcun segno tangibile per la collettività giovanile”.

Secondo i firmatari del comunicato, l’esito dell’assemblea confermerebbe il quadro di crisi della maggioranza:

“L’impossibilità di eleggere un nuovo Presidente a causa della mancanza di quorum ha sancito, inequivocabilmente, la dissoluzione politica e morale della maggioranza che ha sin qui guidato la Consulta”.

Il documento prosegue con una denuncia più ampia delle condizioni dell’organo:

“Un’assemblea svuotata, paralizzata, incapace di esprimere una guida, emblema di un organismo ormai distante dalla realtà giovanile della città, ostaggio di dinamiche autoreferenziali e logiche di potere lontane da ogni forma di rappresentanza democratica”.

Non mancano critiche anche all’amministrazione comunale:

“Il Comune di Siracusa, nonostante gli impegni assunti in Consiglio Comunale, ha dimostrato con i fatti di non voler investire sulla Consulta, né sul protagonismo giovanile. Nessun fondo strutturale, nessun piano operativo, nessun coinvolgimento formale in atti amministrativi, nonostante il regolamento lo preveda chiaramente”.

Nel comunicato, le realtà dissidenti parlano apertamente di una rottura politica, definendo la mancata elezione del presidente “il risultato inevitabile di un fallimento annunciato”.

“È il punto di rottura di un progetto che si è fondato su presupposti deboli, e che ha escluso a priori il confronto aperto, la pluralità dei punti di vista, la capacità di ascolto”.

Le organizzazioni firmatarie affermano infine la volontà di non partecipare ad ulteriori passaggi assembleari che considerano privi di legittimità:

“Non ci presteremo a votazioni formali prive di legittimità politica, né parteciperemo a un’assemblea svuotata che non rappresenta più nulla e nessuno”.

La proposta avanzata è netta: o si cambia radicalmente l’impianto della Consulta Giovanile o – sostengono – è necessario mettere in discussione l’intera esistenza dell’organo nella sua forma attuale.

“Continueremo a lavorare per una rigenerazione autentica della Consulta Comunale Giovanile, fondata su trasparenza, apertura, inclusione e partecipazione vera. Il tempo degli slogan è finito. È ora che la città si assuma le proprie responsabilità”.

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