Aggiornato al 11/09/2025 - 13:15
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Dibattito malato

Politica siracusana, dall’ironia di Peppe Patti alle mail anonime, l’invito ad abbassare i toni

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Punti di vista diametralmente opposti su quanto accaduto al consigliere Romano nel corso del Consiglio comunale che avrebbe dovuto discutere la cittadinanza onoraria a Francesca Albanese, ma una sola certezza: la necessità di abbassare i toni

Qualunque sia il tema del dibattito cittadino, il finale ormai sembra sempre più scontato: si creano fazioni contrapposte e ci si scontra a forza di post sui social in un crescendo di inutile violenza verbale.

Una città dall’atteggiamento “manicheo”, direbbero i puristi della filosofia, che però non produce confronti utili e crescita personale, ma scontri spesso al limite della querela, o anche oltre, come una sorta di continua necessità di dimostrare la superiorità del proprio punto di vista, senza possibilità alcune di errore.

L’infallibilità però, se si escludono alcune peculiarità papali, non è una delle doti umane, anzi lo è l’esatto opposto e partendo da questa ovvia ma a quanto pare dimenticata constatazione, è possibile immaginare un ritorno ad un pensiero più umile, certamente da rispettare ma magari meno chiuso e dogmatico, capace di sostenere e possibilmente apprendere dal confronto, senza preconcetti.

Sembra facile, ma stando agli sviluppi degli ultimi tempi, sostenere un qualsiasi conversazione è diventata una lotta senza esclusione di colpi, una sottile ma a volte anche palese battaglia in punta di fioretto – se va bene – o direttamente a randellate verbali se va male. E di questo in tanti, incluso chi scrive, un po’ si sono stufati.

Un esempio di critica ma con ironia: il post di Peppe Patti

Sulla vicenda di Paolo Romano e l’aggressione subita in consiglio comunale, è interessante far notare due opposti modi di intervenire, pur se in linea teorica dalla stessa “fazione”. È il caso ad esempio di Giuseppe Patti, esponente PD noto in città per le posizioni ambientaliste e di sinistra, che così scrive a Romano su Facebook: “Il drone PAOLO ROMANO si abbatte sui manifestanti PROPAL, che pacificamente manifestavano in piazza Duomo.
Direttamente catapultato dall’aula del Consiglio Comunale dove da “fascista” ha combattuto la sua battaglia contro la cittadinanza onoraria a Francesca Albanese, infiamma gli animi dei pacifisti, schernendoli (prendendoli per i fondelli) che a questo punto giustamente lo apostrofano per quello che è, un “FASCISTA”.
Ora se il consigliere Paolo Romano da Cassibile, del quale sono note le sue posizioni radicali, contrarie ed estremiste in materia di migranti, di accoglienza, di solidarietà sociale, si sente aggredito in quanto è stato qualificato per ciò che è, ha un serio problema identitario.
Un suggerimento si accetti per quello che è e continui coerentemente la sua azione, senza mistificare la realtà.”

Si tratta evidentemente di un post di critica, anche forte, ma nessuno potrebbe definirlo un’aggressione verbale.

La mail anonima contro Paolo Romano: esempio di aggressione verbale

Romano ho letto in merito a quello che ti è accaduto ieri sera all’uscita del consiglio comunale.
Un vero peccato che non siano riusciti a spaccarti “le corna”.
Un fascista pezzo di m. come te non merita altro.
Sei stato protetto dai tuoi kamerati, fascisti e pezzi di m. come e più di te della Digos, le moderne squadre di “camice nere” al soldo del governo e della NATO.
Speriamo di essere più fortunati la prossima volta e spedirti direttamente all’inferno a far compagnia al caro “benito”, magari legato a testa in giù.”

Di fronte a questo scritto, giustamente, anche lo stesso consigliere Romano si è detto preoccupato. Ma il tenore, come ovvio, è ben diverso. Ed è assolutamente inaccettabile.

L’unica soluzione: abbassare i toni

L’invito finale è l’unico possibile, ossia quello di abbassare i toni e tornare, se possibile, al confronto civile, senza preconcetti né mistificazioni. Soltanto grazie a questo sforzo collettivo si potrà, forse, tornare ad un dibattito pubblico credibile e rispettato dai cittadini. Perché se l’alternativa è litigare a morte sotto ogni post condiviso, allora tanto vale saltare la parte della notizia e lasciare spazio direttamente agli insulti.

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