Nel 2024 i Carabinieri TPC hanno intensificato i controlli e le indagini a Siracusa, recuperando beni di inestimabile valore storico e culturale, frutto di traffici illeciti e furti
Siracusa è stata protagonista di una vasta e incisiva azione di contrasto ai reati contro il patrimonio culturale, condotta dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, attraverso l’attività congiunta del Nucleo di Palermo e della Sezione di Siracusa. Nel corso del 2024 sono stati recuperati beni culturali di pregio, sottratti illecitamente da chiese, biblioteche e musei del territorio.
L’attività investigativa ha permesso di ottenere importanti risultati nella provincia di Siracusa, dove sono stati sequestrati reliquiari, opere in argento, volumi antichi, ma anche beni archeologici e porzioni di siti protetti danneggiati da interventi non autorizzati.
Recuperi straordinari nel siracusano: volumi rari, argenti sacri e dipinti trafugati
Tra le operazioni più rilevanti si segnala il sequestro, presso la biblioteca Arcivescovile Alagoniana di Siracusa, di cinque volumi risalenti tra il XVIII e il XIX secolo, un reliquiario in argento, un turibolo e una coppia di mazze cerimoniali in legno, oggetti provento di furto e ritrovati grazie a meticolose indagini dei Carabinieri.
Nel cuore del centro storico di Noto, i militari hanno individuato e recuperato un reliquiario di Sant’Alessio Martire, del XVIII secolo, e una mitra vescovile in seta e argento con motivi floreali del XIX secolo. I beni, rubati nel 2023 dalla chiesa di Sant’Antonio Abate, sono stati restituiti grazie alla consultazione della Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti, la più grande banca dati al mondo nel settore.
Sempre a Noto, sono state sequestrate tre vaste aree (di 53.000, 14.000 e 18.000 mq) trasformate abusivamente in parcheggi a pagamento in zone a vincolo archeologico-paesaggistico, in violazione delle norme di tutela del territorio.
Siracusa sotto assedio: i danni al sistema idrico arabo e alle mura Dionigiane
Due operazioni hanno evidenziato danni irreversibili a beni storici del territorio siracusano. A Floridia, è stata sequestrata un’area dove erano stati effettuati lavori non autorizzati che hanno compromesso una sezione del sistema idrico Qanat, di origine araba e risalente al IX secolo d.C.
Un altro intervento ha riguardato i resti delle mura “Dionegiane” di epoca greca classica (V–IV sec. a.C.), danneggiati da lavori edili abusivi. Entrambe le operazioni sono state eseguite in collaborazione con la Soprintendenza ai Beni Culturali di Siracusa.
Un lavoro di prevenzione e contrasto in sinergia sul territorio
Nel 2024, sono stati eseguiti oltre 1100 controlli preventivi tra musei, aree archeologiche e mercatini, tra cui 149 controlli nelle aree archeologiche e 189 su aree tutelate da vincoli paesaggistici/monumentali, anche con il supporto del Nucleo Carabinieri Subacquei di Messina e delle Soprintendenze provinciali.
L’attività di contrasto ha portato al recupero di 339 beni culturali, di cui 124 reperti archeologici, per un valore complessivo di 875.500 euro. Sono state 65 le persone denunciate per reati come furto, ricettazione, danneggiamento, contraffazione e violazioni paesaggistiche.