Alla vigilia della settimana di “Divinazione Expo” e del G7 Agricoltura, lo storico agente marittimo siracusano lancia un monito: “Cittadini e turisti non possono essere considerati di serie C o addirittura D per il resto dell’anno”
Uno straordinario impegno per pulire e “mettere a nuovo” Ortigia, il salotto buono della città, in occasione dell’avvio di due appuntamenti fondamentali per la visibilità della città, ossia “Divinazione Expo 2024” e ovviamente il G7 Agricoltura.
“Si tratta di due eventi eccezionali che danno il giusto lustro alla nostra città – mette subito in chiaro Boccadifuoco – ma quello che non capisco è perché ci si debba ridurre all’ultimo momento per fare queste super pulizie eccezionali, quando basterebbe trasformare parte di questi interventi straordinari in ordinaria manutenzione e pulizia della città.”
Il ragionamento di Boccadifuoco è semplice: piuttosto che aspettare “l’ospite buono” per fare le grandi pulizie, con impegno di tempo e risorse non indifferente, basterebbe programmare a cadenza mensile o al massimo bimestrale degli interventi più accurati, tali da mantenere decorosa la città per i cittadini e i turisti; in caso di un evento eccezionale poi, l’impegno per “far brillare tutto” sarebbe molto meno oneroso, potendo lavorare già “sul pulito” o quasi.
“Non si tratta di criticare a prescindere l’amministrazione – tiene a precisare Boccadifuoco – ma il mio è più che altro un consiglio di buon senso, da uno che lavora a Ortigia e ogni giorno vede in giro com’è la situazione e come si riducono certi angoli che dovrebbero risplendere per la loro bellezza, colpa anche dell’incuria di alcuni concittadini.”
L’esempio – continua – è quello della Marina, un luogo dove attraccano spesso miliardari o comunque persone benestanti, il cui primo approccio con la città potrebbe anche scatenarne un innamoramento mirato ad un investimento economico, perché no, e invece spesso si trovano davanti a situazioni desolanti.”
Ma gli esempi di come si possa migliorare insieme la situazione a Siracusa non finiscono qui: “le ringhiere del lungomare ripitturate di frequente sopra la ruggine potrebbero essere sostituite con quelle in acciaio, ammortizzando così nel tempo le spese di manutenzione; le piante messe nei vasi di Ortigia lasciate seccare una volta terminata la visibilità; il ripristino dei marciapiedi, i cui lavori di riparazione sono spesso lasciati a metà; c’è poi la questione delle aperture incontrollate dei negozi sulle vie storiche e una volta deputate al “lusso” di Siracusa, dove al posto di brand famosi e richiesti appaiono negozi etnici la cui collocazione, senza nulla togliere all’importanza del settore merceologico, non può essere certamente il centro storico di una città come Siracusa.”
Vedere gli interventi di pulizia soltanto in occasione di grandi eventi rattrista l’agente marittimo: “sembriamo come quella famiglia che per pulire casa aspetta l’arrivo di qualche ospite, come se per i membri residenti l’igiene e il decoro non contassero…questo fa di noi cittadini di serie B, se non C o addirittura D.”
Boccadifuoco conclude ringraziando comunque per l’impegno l’amministrazione, nella persona dell’assessore Giuseppe Gibilisco, “un esempio di dedizione al lavoro, sempre in giro a controllare e sempre disponibile”, ma evidentemente – aggiungiamo noi – impossibilitato nel compiere miracoli, quelli che invece faceva, per la gioia di tutti gli italiani, impugnando la sua asta.