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Aggiornato al 01/03/2025 - 11:33
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Versalis, Zappulla “Il piano presentato dall’Eni non è convincente”

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Il Coordinatore Regionale di Sinistra Futura Sicilia denuncia la chiusura degli impianti Eni e la mancanza di un piano industriale per il futuro della chimica di base

L’unico aspetto di industriale dell’Eni su Versalis è la quantità di parole edulcorate e di generiche promesse utilizzate, ma la vera sostanza rimane l’abbandono della chimica di base con la chiusura degli impianti di Priolo e di Brindisi“. Così ha dichiarato Pippo Zappulla, Coordinatore Regionale di Sinistra Futura Sicilia, commentando le recenti decisioni dell’Eni.

Secondo Zappulla, quello che viene presentato come un progetto industriale è in realtà una rinuncia del sistema Paese alla chimica di base, consapevoli che questi prodotti sono e rimarranno indispensabili per tanti manufatti. “Molte imprese saranno costrette ad importarli dall’estero“, ha aggiunto, criticando la decisione di smantellare il sistema industriale che ha reso competitivo il Paese nei mercati internazionali.

L’Eni, con la copertura ormai esplicita del Governo Nazionale, punta alla finanziarizzazione dell’apparato industriale, cancellando la produzione e il lavoro”, ha affermato Zappulla.Invece di investire in ambiente, ecosostenibilità del ciclo produttivo, ricerca e qualità del prodotto e del lavoro, si sceglie la strada della pura dismissione“.

Il Coordinatore di Sinistra Futura ha poi sottolineato che non esiste nessun trattato tecnico che impedisca la realizzazione di una bio-raffineria con l’ammodernamento e mantenimento della chimica di base. “La verità amarissima è che si sta mettendo in campo la tristissima e conosciuta politica dei due tempi: intanto si chiude subito e con mirabolanti promesse di investimenti futuri si ‘convince’ il territorio ad accettare uno scambio che vedrà solo il primo tempo di questa partita”, ha aggiunto.

Zappulla ha anche invitato chi ritiene eccessiva la preoccupazione a consultare gli accordi sull’area industriale siracusana e sulla chimica siglati con l’Eni dal 2003 ad oggi, per capire la vera politica del gruppo e il maldestro tentativo di cedere gli impianti a una fondazione americana, vuota di progetto e risorse.

Quel che occorre è un piano industriale vero, una transizione energetica ed ambientale per un’industria nuova e sostenibile, con la garanzia occupazionale per tutti i lavoratori, diretti e dell’indotto“, ha ribadito Zappulla. Tuttavia, secondo lui, al momento non ci sono spiegazioni chiare su cosa accadrà ai lavoratori dal 2025, anno previsto per la chiusura dell’impianto di etilene, al 2027, periodo indicato per la realizzazione della bioraffineria. A questo si aggiunge la chiusura già in corso dell’impianto di Ragusa, senza che si capisca cosa succederà ai lavoratori coinvolti.

Ci preoccupano le evidenti divergenze che stanno emergendo e spero che prevalga la responsabilità nelle forze sindacali e politiche per impedire la desertificazione industriale e la macelleria sociale che si prevede per la nostra area e economia”, ha concluso Zappulla. “Solo la mobilitazione unitaria potrà cambiare il percorso drammatico tracciato dall’Eni e dal Governo nazionale“.

Infine, il Coordinatore di Sinistra Futura ha dichiarato che il partito sarà accanto ai lavoratori nelle iniziative che verranno organizzate, a partire dal presidio annunciato dalla Cgil regionale con le categorie del settore industria per il giorno 11 marzo sotto la Presidenza della Regione.

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