Bocciata con soli 4 voti a favore la mozione di Fratelli d’Italia. La coalizione progressista: “La destra ha bisogno di simboli per celebrare i suoi cerimoniali. Ramelli riposi in pace”
“Il consiglio comunale di Siracusa ha bocciato sonoramente la proposta”. Esprimono così la loro soddisfazione le forze dell’alleanza democratica, progressista e di sinistra (Partito Democratico, Sinistra Italiana, Lealtà e Condivisione, Sinistra Futura) dopo il voto di ieri sera sulla mozione di Fratelli di Italia per intitolare una via a Sergio Ramelli. La proposta ha raccolto appena quattro voti a favore.
La posizione della Sinistra: “No alla strumentalizzazione, Ramelli riposi in pace”
Nel dibattito in aula, i gruppi di centrosinistra hanno evidenziato come, a loro avviso, “la figura del povero Ramelli nel cinquantesimo anniversario dalla morte stia venendo oggi strumentalizzata in tutto il paese perché il governo di Giorgia Meloni cerca di ricorrere alla retorica per nascondere i suoi insuccessi”.
“Ramelli non viene lasciato in pace,” si legge nella nota congiunta, “perché la destra ha bisogno di simboli, personaggi, miti attorno ai quali ritrovarsi, indossare una camicia nera, celebrare i suoi cerimoniali, inneggiare al ventennio fascista”.
La coalizione ha affermato con convinzione che “Ramelli, così come i giovani Walter Rossi, Mario Lupo, Benedetto Petrone, morti per mano di estremisti di destra, hanno diritto di riposare in pace e di non essere strumentalizzati”. Il rispetto, secondo i firmatari, si dimostra “osservando le regole della democrazia e della corretta dialettica politica”.
Tensione in aula e il richiamo ai valori della democrazia
Durante la seduta, la coalizione denuncia un episodio di tensione: “Per tutta risposta uno dei consiglieri di Fratelli di Italia, mentre parlavamo di democrazia e di rispetto degli avversari politici, ha voltato le spalle a noi e a tutta l’aula del consiglio comunale, mostrando di non accettare il confronto”.
A questo gesto, le forze di sinistra hanno replicato ricordando che “i nostri partigiani sono morti per conquistargli la democrazia e la libertà di esprimere le sue idee; sono morti per porre fine a venti anni di dittatura”. Hanno inoltre menzionato la violenza del ventennio fascista e delle stragi degli anni di piombo.
“Abbiamo affermato, respingendo la proposta di Fratelli di Italia, che le ferite insanabili della storia si studiano, si comprendono e se ne osserva in silenzio l’insegnamento, perché non è possibile riscrivere nulla e men che meno cancellare alcuna colpa.” In conclusione, la coalizione si impegna a “difendere strenuamente i valori della nostra democrazia senza farci intimorire da alcun tentativo di prevaricazione”.