Il presidente della commissione provinciale accoglie l’istanza dell’On. Marziano contro il parere della maggioranza dei commissari e senza delibera regionale. Dura reazione: “Vogliono levare la voce ai giovani, soprattutto quando dicono cose scomode”
Alta tensione nel dibattito politico siracusano a seguito dell’accoglimento del ricorso, presentato dall’On. Marziano, contro il voto online utilizzato durante il recente congresso di Circolo a Siracusa. La decisione, presa dal presidente della commissione provinciale per il congresso, è avvenuta “pur con il parere contrario della maggioranza della commissione stessa” e “senza una delibera formale del commissario regionale,” sollevando lo “stupore e rammarico” di una parte significativa degli iscritti.
Voto online: prassi consolidata messa in discussione
In una nota dai toni accesi, i sostenitori della validità del voto telematico, tra cui molti Giovani Democratici, ribadiscono la loro posizione: “Lo strumento del voto da remoto ha permesso a oltre 60 iscritte e iscritti – più del 60% dei quali appartenenti ai Giovani Democratici – di esprimere democraticamente la propria preferenza. Non si è trattato di un’eccezione, bensì di una prassi avviata dal congresso nazionale e riconfermata in occasione del congresso provinciale. In quest’ultima fase nessuna obiezione era stata sollevata da alcuna componente.”
Viene sottolineato come il principio alla base del voto online sia “garantire il diritto alla partecipazione anche a chi, per ragioni di studio o lavoro, non può essere fisicamente presente,” un aspetto cruciale “in una terra in cui molti giovani sono costretti ad allontanarsi per costruire un futuro dignitoso.”
Tempistiche del congresso e del ricorso sollevano interrogativi
La nota critica anche la gestione pre-congressuale: “Ricordiamo inoltre che il congresso è stato bruscamente anticipato ad un giorno lavorativo, scelta infelice per fuorisede e studenti, senza neanche consultare i Giovani Democratici, unica forza che aveva già annunciato la presentazione di una candidatura.”
Si evidenzia inoltre che la delibera per il voto online “è stata adottata dal responsabile congressuale, ed è stata accettata da tutte le componenti, incluse quelle che oggi la contestano. Nessuna perplessità è stata sollevata in tempo utile. Le critiche, infatti, emergono solo ora a congresso concluso e a risultato acquisito.”
L’accusa: “Opportunismo politico per ribaltare un esito sgradito”
La questione, per gli estensori della nota, è prettamente politica: “Si evocano principi di legittimità solo quando servono a ribaltare un esito sgradito.” Pur affermando il rispetto per le regole, si contesta che “le regole stabilite e approvate all’unanimità non vengano successivamente messe in dubbio per puro calcolo politico.”
Il comunicato si conclude con un messaggio diretto: “Comprendiamo la frustrazione per un risultato considerato sicuro e sfumato per pochi voti, ma non accettiamo che a pagarne il prezzo siano ancora una volta i Giovani Democratici. Non siamo una corrente da combattere, siamo il vostro futuro a cui state cercando di levare la voce, soprattutto quando non vi sta bene cosa hanno da dire.” L’appello finale è rivolto a chi ha presentato il ricorso: “Assumetevi la piena responsabilità politica delle proprie azioni. I voti online non sono semplici numeri. Guardassero negli occhi oltre 40 giovani fuorisede e dicessero loro, apertamente, che il loro voto, e il loro impegno è stato reso vano per puro opportunismo politico.”