La fotografia dei sindaci italiani scattata dal Centro Studi Enti Locali, basata sui dati del Ministero dell’Interno, restituisce un’immagine impietosa e ben poco incline al cambiamento
La politica locale resta dunque saldamente nelle mani di uomini maturi, spesso senza laurea, con un ricambio generazionale e di genere che appare ancora un miraggio. E la Sicilia, purtroppo, si colloca tra le regioni meno virtuose, confermando un trend preoccupante.
L’identikit del sindaco tipo: uomo, tra i 51 e i 70 anni
A livello nazionale, la fascia tricolore è indossata prevalentemente da uomini (ben l’85%), con un’età compresa tra i 51 e i 70 anni (56% del totale), percentuale in leggero aumento rispetto al 2023. Cresce anche la quota dei sindaci con più di 70 anni, passata in due anni dall’8,8% al 10%. I giovani faticano a emergere: gli under 40 rappresentano solo il 10% del totale, una cifra stabile che però conferma la difficoltà di accesso per le nuove generazioni ai vertici delle amministrazioni. Ancora più nel dettaglio, solo 84 sindaci in tutta Italia hanno meno di 30 anni.
Donne sindaco? Solo il 15%, la Sicilia arranca al 7%
Se l’età media è elevata, la questione di genere non presenta segnali di miglioramento. Le donne sindaco in Italia sono appena il 15%, un dato immobile rispetto alla rilevazione pre-amministrative 2023. Questo significa che l’85% dei Comuni è guidato da uomini. A livello geografico, il Nord presenta una maggiore rappresentanza femminile (18%), seguito dal Centro (16%). Il Sud, invece, si ferma al 10%. Tra le regioni più virtuose spiccano l’Emilia-Romagna e la Valle d’Aosta con il 23% di sindache. In fondo alla classifica, troviamo la Sicilia e la Campania, entrambe tristemente ferme al 7%. Un dato che fa riflettere sulla parità di genere nelle istituzioni locali della nostra isola.
Giovani e titolo di studio: Sicilia sotto la media nazionale
Anche per quanto riguarda la presenza di giovani amministratori, la Sicilia non brilla. La percentuale di sindaci under 40 nell’isola è del 7%, al di sotto della media nazionale del 10% e ben distante da regioni come l’Emilia-Romagna (17%). Peggio della Sicilia fanno solo Liguria (4%) e Campania (6%).
Sul fronte del titolo di studio, a livello nazionale meno della metà dei sindaci italiani (49%) ha conseguito una laurea, e solo l’1% ha proseguito con specializzazioni post-laurea. Curiosamente, le donne sindaco tendono ad essere più istruite: il 61% delle sindache è laureata, contro il 53% dei colleghi uomini.
Un ricambio lontano
Mentre la tornata di amministrative 2025 è in corso (si concluderà il 9 giugno con 473 fasce tricolori in ballo, di cui solo 76 in comuni con più di 15mila abitanti), i dati del Centro Studi Enti Locali parlano chiaro: il “ricambio generazionale e di genere è lontano”. Una constatazione che, per la Sicilia, suona come un campanello d’allarme sulla capacità del sistema politico locale di rinnovarsi e aprirsi a nuove energie e prospettive.