Aggiornato al 05/07/2025 - 11:47
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Lavoro

Caporalato a Palermo, Barbagallo (PD): “Dipendenti spiati e sfruttati. Servono più ispettori del lavoro”

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Il segretario regionale del PD Sicilia denuncia la carenza di controlli: “Solo 70 ispettori in servizio, ne servono almeno 500”

Caso di caporalato a Palermo, dove, secondo quanto emerso da una indagine della Guardia di Finanza, alcuni dipendenti venivano spiati dal datore di lavoro e costretti a lavorare fino a 10 ore al giorno, pur avendo un contratto part time, senza alcun riconoscimento degli straordinari.

L’inchiesta ha portato agli arresti domiciliari un imprenditore del capoluogo siciliano. La vicenda ha riacceso il dibattito sul tema del sfruttamento lavorativo nell’isola, sollevando interrogativi sulla mancanza di controlli e ispettori del lavoro.

Sulla questione è intervenuto il segretario regionale del Partito Democratico Sicilia, Anthony Barbagallo, che ha dichiarato:

“Dipendenti spiati dal datore di lavoro, con contratto di lavoro part time ma costretti a lavorare anche 10 ore di fila al giorno, senza straordinari. Che subiscono, in silenzio, per il timore di perdere il posto. Tutto questo viene fuori, a Palermo, grazie a una brillante indagine della Guardia di finanza che ha portato ai domiciliari un imprenditore. Ma lo sfruttamento generalizzato dei lavoratori avviene, in Sicilia, anche tra gli operai dell’agricoltura, dell’edilizia, della portualità e della logistica e nella grande distribuzione. La domanda è sempre una, la stessa: ma dove sono gli ispettori del lavoro della Regione? Ne servono almeno 500 a fronte dei soli 70 in servizio, del tutto insufficienti per garantire il controllo sulla sicurezza dei luoghi di lavoro in tutto il territorio regionale”.

Barbagallo ha inoltre ricordato un impegno preso nel maggio 2023 dal presidente della Regione, eletto da meno di un anno:

“Nel maggio del 2023 il presidente della Regione, eletto da meno di anno, affermò che avrebbe ‘personalmente preso in carico il problema, un tema serio, senza cadere nel populismo’. Ebbene, da allora nulla di tutto questo è successo e in Sicilia si continua a morire di lavoro e lo sfruttamento in ogni campo e settore è dilagante”.

Il segretario del PD Sicilia ha infine espresso preoccupazione per il clima di paura e rassegnazione che impedisce alle vittime di denunciare:

“A preoccuparci è anche il fatto che ci siano poche denunce per il timore di perdere un posto di lavoro seppur sottopagato. Per questo torniamo a chiedere, con forza, che Schifani si attivi per risolvere subito la questione aumentando l’organico e mettendo in campo tutti gli ispettori del lavoro necessari”.

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