Nel 2024 oltre 8.900 segnalazioni nell’Isola. A Siracusa 302 casi
Nel 2024 la Sicilia si è classificata al sesto posto tra le regioni italiane per numero di operazioni bancarie e postali sospette, con un totale di 8.940 segnalazioni trasmesse all’Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia (UIF). Il dato emerge dall’analisi di Gabriele Urzì, dirigente nazionale FABI e responsabile salute e sicurezza FABI Palermo.
Le province siciliane più colpite
A livello provinciale, la distribuzione delle segnalazioni nel secondo semestre 2024 evidenzia che Palermo è la città con il maggior numero di casi segnalati (1.483), seguita da Catania (1.125) e Messina (530). Siracusa si posiziona con 302 segnalazioni, superata da Trapani (341) e Agrigento (332), ma davanti a Ragusa (271), Caltanissetta (157) ed Enna (88).
Un fenomeno in crescita
Rispetto al 2023, le segnalazioni nell’Isola sono aumentate di 268 unità, passando da 8.672 a 8.940 casi. A livello nazionale, la Lombardia guida la classifica con 14.815 segnalazioni sospette, seguita da Campania (8.835) e Lazio (7.432).
Chi effettua le segnalazioni?
L’analisi evidenzia che nel secondo semestre del 2024 sono aumentate le segnalazioni provenienti da:
- Istituti di pagamento (+42,7% rispetto allo stesso periodo del 2023);
- Istituti di moneta elettronica (+16,9%);
- Professionisti, tra cui spiccano i notai (+14,1%).
Anche i prestatori di servizi per le cripto-attività hanno segnalato un incremento significativo, passando da 514 a 1.812 segnalazioni, così come gli operatori del settore dell’oro, da 650 a 1.349 casi.
Di contro, il comparto bancario, che rappresenta ancora la principale fonte di segnalazioni, ha registrato una flessione dell’8,3%. Nonostante ciò, il volume complessivo delle operazioni segnalate dalle banche e dalle poste ammonta a 31.805,3 milioni di euro, con 1.111,6 milioni di euro relativi a operazioni non eseguite.
Anche il settore dei servizi di gioco ha visto una riduzione delle segnalazioni (-15,9%).
Siracusa e il rischio finanziario
La presenza di 302 segnalazioni nel solo territorio siracusano dimostra che la vigilanza sulle operazioni sospette rimane una priorità per gli istituti di credito e le autorità di controllo. La crescita del fenomeno a livello regionale impone una maggiore attenzione da parte delle aziende e dei privati nella gestione delle proprie transazioni finanziarie.