Aggiornato al 27/10/2025 - 06:28
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Cassa integrazione in aumento a Siracusa, Sinistra Italiana-Avs: “Crisi industriale sottovalutata”

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Secondo l’analisi della Cgia di Mestre nei primi sei mesi del 2025 la provincia di Siracusa registra un incremento dell’88% nella cassa integrazione. Zappulla (Sinistra Italiana-Avs): “Serve un piano immediato per il polo industriale”

La cassa integrazione torna a crescere in modo significativo nella provincia di Siracusa, che registra un incremento dell’88% nei primi sei mesi del 2025. A rivelarlo è l’ultima analisi della Cgia di Mestre, che colloca il territorio tra le prime province italiane per numero di lavoratori in Cig.

Secondo l’analisi, l’aumento dell’utilizzo degli ammortizzatori sociali sarebbe strettamente legato alla fase di crisi del polo industriale siracusano, che da mesi attraversa una profonda difficoltà.

A commentare i dati è Sebastiano Zappulla, segretario provinciale di Sinistra Italiana-Avs, che parla di un “quadro drammatico” e di una “crisi di sistema” ormai evidente. Zappulla richiama l’attenzione sull’allarme lanciato da Fiom, Fim e Uilm alcune settimane fa, quando i sindacati avevano segnalato la perdita di circa 600 posti di lavoro nel comparto metalmeccanico.

Secondo Sinistra Italiana-Avs, tali segnali sarebbero stati sottovalutati dalle istituzioni e dalle forze politiche che sostengono i governi regionale e nazionale. “Continuare a dire che la situazione è sotto controllo – si legge nella nota – è un errore che questo territorio rischia di pagare drammaticamente”.

Zappulla sottolinea inoltre che “il boom della cassa integrazione è la spia di un disastro sociale che sta per arrivare e che non può più essere ignorato”. Il segretario provinciale invita il governo Meloni a intervenire con urgenza per affrontare la crisi del polo industriale di Siracusa, proponendo misure di riconversione degli asset, risanamento ambientale e rilancio del settore industriale in chiave di transizione energetica e sostenibilità.

Il comunicato si conclude con un appello a non minimizzare la gravità della situazione e ad aprire un confronto concreto sulle prospettive economiche e occupazionali del territorio siracusano.

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