Sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione
Aggiornato al 14/11/2024 - 11:23
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Le parole del Segretario Nazionale

Depuratore IAS, UGL Chimici: “transizione sostenibile si, ma non a spese dell’occupazione”

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Non possiamo accettare che una decisione di questo tipo, seppur motivata dalla tutela ambientale, vada a discapito del diritto al lavoro e della sopravvivenza economica di migliaia di famiglie”

La recente decisione del Tribunale del Riesame di Roma di confermare il divieto al conferimento dei reflui industriali al depuratore IAS di Priolo Gargallo rischia di provocare una crisi sociale senza precedenti per l’area industriale siciliana. Tale misura mette in pericolo oltre 5.000 posti di lavoro, tra dipendenti diretti e indotto, e compromette aziende di rilevanza strategica come ISAB, Versalis, Sonatrach e Sasol, fondamentali per l’economia locale e nazionale.

Il Segretario Nazionale UGL Chimici, Eliseo Fiorin, ha espresso grande preoccupazione: “Non possiamo accettare che una decisione di questo tipo, seppur motivata dalla tutela ambientale, vada a discapito del diritto al lavoro e della sopravvivenza economica di migliaia di famiglie. La nostra priorità è la salvaguardia dell’occupazione, e una transizione verso modelli più sostenibili deve avvenire con gradualità, evitando di innescare una catastrofe sociale. Siamo convinti che sostenibilità ambientale e sostenibilità sociale debbano coesistere, affinché si possa preservare l’occupazione in un territorio già segnato da fragilità economiche”.

Secondo Fiorin, è indispensabile che il tavolo convocato dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, il prossimo 21 novembre, consenta un confronto costruttivo per individuare soluzioni immediate che permettano la continuità produttiva e, al contempo, la tutela dell’ambiente. “Non possiamo permetterci di chiudere realtà aziendali storiche come ISAB e Versalis senza che venga trovata una soluzione per il depuratore IAS, il quale è essenziale per le operazioni industriali dell’area. Se le condizioni emissive del depuratore stanno migliorando, come si evince dai dati, chiediamo che venga rivista questa decisione e che si conceda il tempo necessario per completare il percorso di adeguamento agli standard ambientali previsti dal decreto legge 187/2022.

Il nostro impegno rimane fermo nella difesa del diritto al lavoro e nel garantire una transizione sostenibile, che rispetti tanto l’ambiente quanto le esigenze sociali del territorio. Il sindacato UGL Chimici continuerà a battersi affinché ogni decisione venga presa nel rispetto dell’equilibrio tra la necessità di salvaguardia ambientale e la tenuta sociale, per evitare un danno irreversibile al tessuto economico siciliano.

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