Notificato un nuovo avviso di chiusura indagini al Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana. Si aggrava la sua posizione: l’inchiesta sull’uso dell’auto di servizio si allarga, mentre cade l’accusa per il Capodanno di Catania
Si aggrava la posizione giudiziaria del Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, Gaetano Galvagno. La Procura ha notificato giovedì scorso un nuovo avviso di conclusione indagini che sostituisce quello già ricevuto a luglio, aggiungendo nuove e pesanti accuse.
Oltre ai reati di corruzione e peculato già contestati, al Presidente dell’ARS vengono ora imputati anche quelli di falso e truffa.
Secondo quanto riportato, il nuovo atto giudiziario ridefinisce il perimetro dell’inchiesta. Da un lato, cade l’episodio di corruzione legato ai fondi per il Capodanno a Catania, che era stato al centro delle cronache. Dall’altro, però, l’indagine si concentra e si allarga sull’uso improprio dell’auto blu.
L’accusa di truffa e falso è contestata a Galvagno in concorso con il suo autista, Roberto Marino. I due avrebbero utilizzato la vettura di servizio per fini non istituzionali, falsificando poi le richieste di rimborso per le missioni, facendole passare per impegni ufficiali






