Le fiamme ieri pomeriggio hanno quasi raggiunto il centro storico della città barocca. L’incendio ha pericolosamente raggiunto le case all’altezza di Via Angelo Cavarra, a un passo dalla Porta Reale che segna l’ingresso in via Vittorio Emanuele, il corso dove si affacciano i principali monumenti che hanno reso celebre Noto in tutto il mondo. .

Il rogo partito alle 14 dal vallone sottostante, dove si trova un maneggio con decine di cavalli, è salito fino alla statua di San Corrado alle cui spalle si trova il viale di ingresso al centro storico caratterizzato da ficus benjamin secolari. Le fiamme, alimentate dal vento caldo,  hanno proseguito lungo il fianco della città arrivando a pochi metri da un distributore di benzina creando il panico tra i residenti. L’intervento tempestivo dei Vigili del Fuoco, della Protezione civile, della Forestale, e dei canadair ha evitato che il fuoco provocasse conseguenze ancora più gravi.

“È passato un anno dall’incendio del 17 agosto a San Corrado che ha messo in pericolo persone e case. Cosa è cambiato? – si chiedono in una nota i volontari del Mai, il Movimento antincendio ibleo – Niente! Ieri Noto è stata nuovamente attaccata da un incendio, ancora più grave rispetto a quello del 2020. Il binomio terreni incolti e discariche abusive a ridosso del paese sono la causa. La situazione attuale intorno a Noto è grave. La vegetazione nasconde la spazzatura e rifiuti tossici ovunque nelle strade limitrofe al centro abitato che quotidianamente vanno a fuoco creando fumi tossici. I terreni abbandonati sono tanti, troppi e l’incuria è sotto gli occhi di tutti, cittadini e turisti”.

Per gli attivisti la soluzione sta nella prevenzione, nell’applicazione dell’ordinanza comunale che impone la pulizia dei terreni e che vengano denunciati e sanzionati i trasgressori.