Convocazione urgente in V Commissione all’ARS per discutere il Disegno di Legge n. 325/2023. “Ogni giorno di ritardo è un’occasione persa per prevenire nuove degenerazioni”, afferma il deputato regionale
L’ennesimo episodio di violenza registrato durante una partita di calcio giovanile a Riposto riaccende i riflettori sulla necessità di affrontare con urgenza il problema dell’aggressività nello sport. A intervenire è il deputato regionale di Forza Italia, Riccardo Gennuso, che torna a sollecitare l’approvazione del Disegno di Legge n. 325/2023, da lui stesso presentato all’Assemblea Regionale Siciliana.
“L’ultimo grave episodio di violenza avvenuto durante una partita di calcio giovanile a Riposto conferma l’urgenza di approvare al più presto il Disegno di Legge n. 325/2023 ‘Interventi per la promozione dei valori dello sport per prevenire la violenza’, che ho presentato all’ARS già da tempo. Non possiamo più aspettare e rischiare una deriva sempre più violenta ed incontrollata.”
La proposta di legge, come evidenziato da Gennuso, prevede interventi concreti volti a promuovere un modello sportivo sano, fondato su educazione e rispetto, “a partire dal rafforzamento della figura del Safeguarding, introdotta a livello nazionale nel 2021.”
Proprio alla luce dei recenti eventi, Gennuso ha concordato con il Presidente della V Commissione dell’ARS, Fabrizio Ferrara, una convocazione urgente per sbloccare l’iter del disegno di legge.
“Il Presidente Ferrara ha mostrato grande sensibilità, condividendo la necessità di discutere il DDL in tempi brevi, perché lo sport deve tornare a essere un veicolo di educazione, rispetto e inclusione, soprattutto tra i giovani. Ogni giorno di ritardo è un’occasione persa per prevenire nuove degenerazioni”.
Il DDL 325/2023 punta infatti alla formazione e alla sensibilizzazione di atleti, tecnici e famiglie, promuovendo i valori del fair-play, della responsabilità e della tutela dei più giovani nei contesti sportivi.
“La Sicilia può e deve essere all’avanguardia in questa battaglia di civiltà – conclude Gennuso –. Ma serve l’impegno di tutti: istituzioni, federazioni e società sportive.”